Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 16 Luglio 2020

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Manca una parola nella traduzione ufficiale di questo brano evangelico. โ€œIn quel tempo Gesรน, rispondendo, disseโ€. Rispondendo a chi? A una domanda che gli รจ stata posta allโ€™inizio del capitolo dai discepoli di Giovanni: โ€œSei tu che devi venire o dobbiamo aspettarne un altro?โ€. รˆ come se gli dicessero: โ€œPerchรฉ non ti riveli a noi?โ€. Gesรน non risponde direttamente alla domanda, con un sรฌ o un no, ma ora, in conclusione, rovescia lโ€™interrogativo e dice: โ€œVenite a meโ€.

Capovolgendo ogni logica mondana, quelli che sono maggiormente avvantaggiati in questa auto-rivelazione di Gesรน non sono i sapienti e gli intelligenti (potremmo dire anche i โ€œfurbiโ€: almeno una volta, nella Bibbia greca, il vocabolo ha questo significato) ma i piccoli e i poveri. Come mai? Una vera spiegazione non cโ€™รจ, perchรฉ questo รจ semplicemente il โ€œbeneplacitoโ€ di un Padre che ama tutti ma non si rivela a tutti allo stesso modo. Si rivela agli uni e si nasconde ad altri. Forse si puรฒ dire, in termini sapienziali, che โ€œresiste ai superbi ma fa grazia agli umiliโ€ (Pr 3,34). Cosรฌ facendo, ristabilisce una certa giustizia, rispetto ai canoni e ai valori di questo mondo.

Forse si puรฒ anche dire che i piccoli sono piรน capaci di un attaccamento fedele, senza calcoli, senza infingimenti. Non รจ raro, infatti, che le persone piรน attaccate agli altri siano anche quelle meno appariscenti o piรน trascurate.

Forse sono proprio gli oppressi e gravati da occupazioni non gratificanti, anzi da lavori umilianti, quelli che hanno piรน bisogno di una โ€œanร pausisโ€, termine greco equivalente a shabbat: riposo, requie, sollievo.

Ma soprattutto si deve dire che i piccoli e i poveri sono i piรน congeniali a Gesรน, โ€œmite ed umile di cuoreโ€: sanno piรน facilmente immedesimarsi con lui. Piรน facilmente si โ€œaccontentanoโ€ di lui, se cosรฌ si puรฒ dire, cioรจ non si scandalizzano della sua umanissima piccolezza . Ai discepoli di Giovanni Gesรน aveva anticipato poco prima proprio questa beatitudine: โ€œBeato chi non si scandalizza di meโ€. Coloro che non hanno in Gesรน occasione dโ€™inciampo, di contraddizione, che non percepiscono da lui nessuna accusa, nessuna condanna, trovano โ€œpaceโ€ alle loro anime.

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โ€œCerca la chiave del tuo cuore, e mille troveranno la salvezza presso di teโ€. Cosรฌ insegna san Serafino di Sarov. Gesรน possiede questa chiave, che poi รจ lโ€™amore del Padre, il suo compiacimento non ostante tutte le opposizioni e le incomprensioni patite. E anche noi troviamo la pace, se la chiave del nostro cuore รจ Gesรน.

fratel Alberto


Fonte

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