Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 14 Maggio 2022

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Che vi amiate

Oggi la liturgia ci invita a fare memoria dell’apostolo Mattia, associato agli undici apostoli, scelto dallo Spirito santo “per prendere il posto in questo ministero e apostolato, che Giuda ha abbandonato” (At 1,25), scelto tra iย “testimoni” della Resurrezione del Signore Gesรน, scelto per โ€œrimanere nel suo amoreโ€.

Il Quarto Vangelo ci fa sostare su questoย amore che dal Padre si trasmette al Figlio e dal Figlio si propaga a noi, a ciascuno di noi e a noi insieme. Un amore nel quale siamo invitati a rimanere, a trovare dimora. A trovarci a casa.ย 

E non siamo solo invitati: il Signore ci โ€œcomandaโ€ questo amore, unico comandamento, comandamento โ€œnuovoโ€ lasciatoci da colui che lava i piedi ai suoi discepoli (cf. Gv 13), che dona la vita per i suoi amici, per quanti il Padre gli ha dato.ย Il Signore ci chiama a legami di libertร , di libertร  amante, non di schiavitรน, di sottomissione, di ignoranza, di non condivisione.

Questo amore altro non รจ che essere nella gioia, quella gioia di Dio presente in noi, quella gioia che viene dal Signore, che niente e nessuno potrร  rapirci, quella gioia che รจ chiamata a dilatarsi in noi, ad essere pienezza in noi, a espandersi con noi.ย La chiamata alla gioia รจ il fine delle parole del Signore Gesรน. Una gioia che รจ speranza, anche contro ogni speranza.

รˆ il Signore che sceglie ciascuno di noi, come un dono inatteso, immeritato, spesso con modi e tempi altri rispetto alle nostre attese. Aveva invitato a โ€œrimanereโ€, ora chiede di โ€œandareโ€, sรฌ, di โ€œandare e portare fruttoโ€. Ma un frutto che โ€œrimaneโ€. Forse รจ proprio nella dinamica del suo amore che questo รจ possibile: rimanendo custoditi nel suo amore possiamo imparare a custodirci gli uni gli altri, facendo cosรฌ fruttificare il suo amore.ย รˆ questo amore la cosa essenziale da chiedere al Padre.ย รˆ questo amore reciproco la cosa essenziale che il Figlio chiede a noi, comanda a noi: โ€œche vi amiate gli uni gli altriโ€, come lui ci ha amati.

Chi รจ amato e ama รจ nella gioia. Chi si lascia amare e diventa cosรฌ capace di amare puรฒ vivere di quella gioia che Dio ci dona incondizionatamente, senza motivo, senza necessitร  di meriti.ย 

E cosรฌ siamo chiamati ad amarci con quello โ€œzelo buonoโ€ di cui parla anche laย Regola di Benedetto, che si riferisce ai monaci, ma da cui forse ciascuno puรฒ trarre incoraggiamento, ispirazione, consolazione. โ€œSi prevengano lโ€™un lโ€™altro nel rendersi onore; sopportino con grande pazienza le loro debolezze, fisiche e morali; facciano a gara nellโ€™obbedirsi a vicenda;ย nessuno cerchi il proprio interesse, ma quello dellโ€™altroโ€ (RB 72).

ย โ€œCarissimi, โ€“ leggiamo infine nella Prima Lettera di Giovanni โ€“ amiamoci gli uni gli altri, perchรฉ l’amore รจ da Dio: chiunque ama รจ generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perchรฉ Dio รจ amore [โ€ฆ].ย In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma รจ lui che ha amato noiย e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l’amore di lui รจ perfetto in noiโ€ (1Gv 4, 7-8.10-12).

sorella Silvia


Fonte

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