Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 14 Febbraio 2023

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A due a due

Oggi facciamo memoria dei santi Cirillo e Metodio, i due fratelli bizantini evangelizzatori dei popoli slavi. Per questo il vangelo che li ricorda รจ quello dellโ€™invio in missione dei settanta(due) discepoli: โ€œIl Signore designรฒ settanta(due) discepoli e li mandรฒ a due a due davanti a sรฉ in ogni cittร  e luogo dove stava per recarsiโ€.

Nel Vangelo di Luca, infatti, le missioni dei discepoli sono due: una prima, quella dei Dodici, che rappresentano le dodici tribรน, destinata a Israele (Lc 9); la seconda, questa appunto del capitolo 10, che รจ riservata alle genti, adombrate nel numero simbolico di settanta o settantadue.

Unโ€™incertezza testuale riguarda proprio questo numero: si deve leggere 70 o 72? Il concetto di โ€œSettantaโ€ รจ certamente piรน simbolico, nella Scrittura: 70 sono i figli dโ€™Israele scesi in Egitto; 70 gli anziani stabiliti da Mosรจ; e soprattutto 70 sono le nazioni elencate nella tavola delle genti di Gen10, secondo il testo ebraico. Eppure i principali manoscritti greci, sia in Lc 10,1 (missione) che in Lc 10,17 (ritorno dalla missione) recano la cifra di โ€œsettantadueโ€.

Si puรฒ pensare che il numero di 72 sia effetto della missione โ€œa due a dueโ€, ma dal punto di vista testuale รจ piรน facile spiegare il passaggio da 72 a 70 (lectio facilior), che non viceversa. Tuttavia, anche il numero 72 ha una sua logica: secondo la lettera di Aristea, รจ il numero dei traduttori della Bibbia greca, quella che noi chiamiamo, per semplicitร , la โ€œBibbia dei Settantaโ€, ed รจ anche ilnumero delle nazioni secondo il testo greco di Gen 10 (la tavola delle nazioni). In sostanza, il passaggio da 70 a 72 sembra significare il passaggio dalla tradizione ebraica a quella greca.

Quanto a questa missione, essa ripete, sia nei modi che nei contenuti, quella giร  descritta al capitolo 9: basti confrontare Lc 10,4 (borsa, bisaccia, sandali) con Lc 9,3 (bisaccia, pane, denaro, due tuniche). Ma la cosa spiritualmente piรน importante รจ che รจ prevista nei due casi la possibilitร del rifiuto e dellโ€™insuccesso (โ€œSe vi sarร  un figlio della pace, la vostra pace scenderร  su di lui, altrimenti ritornerร  su di voi”). โ€œCiรฒ nonostante (plen touto), sappiate questo: che il regno di Dio รจ vicinoโ€ (Lc 10,11b).

Il regno di Dio si realizza comunque, nonostante il rifiuto opposto ai suoi evangelizzatori. Come dire che non dobbiamo lasciarci rubare la pace, anche se la nostra offerta di pace venisse respinta.

Ma per tornare a Cirillo e Metodio, co-patroni dโ€™Europa, e alla situazione di guerra che vede attualmente contrapposti due popoli slavi, quello ucraino e quello russo, non possiamo fare a meno di sottolineare lโ€™importanza dellโ€™unitร  dei cristiani perchรฉ si realizzi la pace anche in questa situazione particolarmente tragica. Dicelโ€™enciclica Slavorum Apostoli di Giovanni Paolo II: โ€œCirillo e Metodio sono come gli anelli di congiunzione o come un ponte spirituale tra la tradizione occidentale e quella orientale, che confluiscono entrambe nellโ€™unica grande Tradizione della Chiesa Universale. Essi sono per noi i campioni ed insieme i patroni dello sforzo ecumenico delle Chiese sorelle dโ€™Oriente e dโ€™Occidente, per ritrovare mediante il dialogo e la preghiera lโ€™unitร  visibile nella comunione perfetta e totaleโ€.

fratel Alberto

Per gentile concessione del Monastero di Bose

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