Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 12 Settembre 2022

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In sinfonia con gli altri

Il vangelo oggi ci parla di un uomo, un pagano, capace di relazioni โ€œgiusteโ€, di relazioni di affetto, di amicizia, di benevolenza: egli prova affetto per il suo servo, ama il popolo in mezzo al quale compie il suo lavoro, ha amici a cui puรฒ chiedere dei favori (nel nostro caso li invia a Gesรน perchรฉ intercedano per lui).

Questโ€™uomo ha rispetto degli altri e non abusa del ruolo che ha per spadroneggiare sugli altri, anzi sa mettersi al loro servizio, sa vedere il bisogno del popolo e sa agire di conseguenza: costruisce per esso la sinagoga.

Questโ€™uomo ha rispetto degli altri e non tiranneggia neppure chi gli รจ sottoposto, anzi si affeziona al suo servo e agisce per soccorrerlo nel momento in cui รจ in pericolo di vita.

Questโ€™uomo ha rispetto degli altri e sa riconoscere la sua indegnitร  davanti a chi รจ piรน autorevole di lui, e nello stesso tempo si affida con fiducia perchรฉ spera che lโ€™altro, Gesรน, possa salvare il suo servo.

Questโ€™uomo non agisce per sรฉ ma agisce in relazione agli altri, per il bene degli altri (il popolo, il suo servo) e agisce con gli altri, in sinfonia con gli altri, riconoscendo la sua impotenza di fronte alla malattia del suo servo e nello stesso tempo tenendosi aperto alla possibilitร  che altri (nel nostro caso Gesรน) possano fare meglio e piรน di lui per salvare il suo servo.

Questโ€™uomo รจ anonimo forse perchรฉ in esso ciascuno di noi รจ invitato a vedere lโ€™essere umano che vorrebbe essere, a riconoscere lโ€™uomo come Dio lโ€™ha voluto e creato, lโ€™uomo libero da quellโ€™egoismo e da quella autoreferenzialitร  che lo fanno ripiegare su sรฉ stesso e chiudere allโ€™incontro con gli altri, incapace di vederli, incapace di entrare in empatia e comunione.

Questโ€™uomo ci insegna che una vita riuscita non รจ quella di chi accumula per sรฉ ma sa spendersi per gli altri, non รจ quella di chi basta a sรฉ stesso ma quella di chi si apre alle relazioni con ogni altro che incontra (il popolo in mezzo al quale lavora come straniero, il servo che abita la sua casa, i soldati con cui collabora, Gesรน di cui probabilmente ha sentito parlare come un rabbi autorevole e un taumaturgo potente).

Questโ€™uomo รจ un pagano ma nella sua capacitร  di relazioni, nella sua apertura alla vita, nel suo agire per il bene degli altri, dimostra una fede, una fiducia grande.

Gesรน riconosce e addita la fede grande di questโ€™uomo, una fede che nasce dallโ€™esperienza, dalla capacitร  di imparare dal vissuto (โ€œAnchโ€™io infatti sono nella condizione di subalternoโ€ฆโ€, v. 8),ย una fede capace di affidarsi a una sola parola perchรฉ conosce, anche in questo caso per esperienza, lโ€™efficacia della parolaย (โ€œDico a uno: Va! Ed egli va; ad un altro: Vieni! Ed egli vieneโ€ฆโ€, v. 8).

Il Signore ci doni di imparare da questโ€™uomo lโ€™arte dellโ€™amore e della fiducia, la capacitร  di vedere il bisogno degli altri e di riconoscere la propria impotenza, lโ€™umiltร  di chiedere aiuto e la gioiosa semplicitร  di servire, creando quellaย grande danza della collaborazione, della sinodalitร , dove ciascuno mette a disposizione sรฉ stesso, e i propri doni, per il bene di tutti.

sorella Ilaria

Per gentile concessione del Monastero di Bose

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