Gesรน รจ sempre in cammino, ora in territorio pagano. โVi era di nuovo molta follaโ: la sua persona affascina, tanto che persino la preoccupazione di mangiare sembra non trattenere dal seguirlo.
Al cuore della prima parte cโรจ un uomo sordomuto, o meglio un uomo โsordo e malparlanteโ. Non รจ lui a recarsi da Gesรน, quasi che questa sua mancanza comunicativa lo privi di qualsiasi espressione. Sono altri a condurlo, non sappiamo chi. Quel che sappiamo perรฒ รจ che sono persone che cercano la vicinanza di Gesรน, che intuiscono capace di ridare pienezza al vivere umano. Sappiamo che sono mosse dal desiderio che Gesรน imponga su quellโuomo la sua mano (anche nella guarigione dellโepilettico si evoca la mano di Gesรน, il quale โlo prese per manoโ, Mc 9,27; e della guarigione della suocera di Pietro leggiamo che viene guarita dal momento che โla fece alzare prendendola per manoโ, Mc 1,31).ย
Gesรน allora โlo prende in disparteโ: si allontana da quella folla per la quale sarร mosso da compassione poco dopo. Gesรน incontra uno ad uno, e incontra tutti, riconoscendo quel che a ciascuno manca in profonditร perchรฉ la vita si โapraโ.
Nel tempo sospeso che stiamo vivendo, impauriti e smarriti per i rischi di contagi, impressiona ancora di piรน il contatto che Gesรน ha con questโuomo. ร attraverso il tocco delle orecchie e della bocca di quellโuomo, seguiti dal sospiro orante e dalla parola ferma ed efficace di Gesรน, che lโuomo รจ liberato dalla chiusura degli orecchi, e quindi della bocca. ร perchรฉ non udiva che non riusciva a parlare โcorrettamenteโ. ร dallโascolto che ciascuno di noi diviene capace di parlare, di esserci. Lโascolto di Dio (โAscolta, Israele!โ), lโAltro cosรฌ vicino a ciascuno di noi, che spesso ci viene incontro in chi abbiamo accanto, puรฒ liberare dallโautoinganno di bastare a se stessi.
Gesรน chiede che non si racconti ad altri di questโuomo, eppure la sua richiesta รจ disattesa. Prevale lo stupore per questi segni (cf. Is 35): viene riconosciuto che Gesรน โha fatto bene ogni cosaโ, e questo bene trasforma e salva riportando lโuomo alla sua piena capacitร di essere in relazione, di stare in dialogo.
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Il secondo racconto si apre con lโimmagine di โmolta folla che non aveva da mangiareโ, gente venuta da lontano. Ora nel deserto. Le bocche della folla non sono โchiuseโ ma rischiano di restare asciutte,vuote, prive di vita.ย
Ora รจ Gesรน stesso, come un pastore (cf. Mc 7,34), ad accorgersi della mancanza di chi lo ascolta e lo segue. Chiama a condividere quel che cโรจ, a distribuirlo perchรฉ ciascuno ne abbia a sufficienza. Gesรน rende grazie per quel poco pane e per quei pochi pesci. Poi invia i suoi a farsi prossimi alla folla: cosรฌ la folla puรฒ assumere un volto, vari volti, ciascuno incontrato dal pane e dalla Parola. Tutti mangiano a sazietร . E non manca la sovrabbondanza.
A questo punto, solo a questo punto, lโevangelista puรฒ annotare che โGesรน li congedรฒโ. Ciascuno e tutti possono fare ritorno risanati, ristorati e rinfrancati dallโincontro con una parola di vita.ย
Anche noi.
sorella Silvia
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