Fare e ascoltare la Parola
La prima similitudine usata da Gesรน, tratta dal mondo agricolo, sembrerebbe lasciare poco spazio alla nostra lotta spirituale: cosa possiamo fare, infatti, se siamo per natura un albero cattivo, se il nostro cuore รจ cattivo? Il nostro cuore produrrร inevitabilmente frutti corrispondenti allโessenza vitale che, come ogni albero, avrร tratto dalle radici, dalla linfa e dalle foglie. Ma รจ proprio di questi aspetti che ci possiamo prendere cura: zappando, concimando, arieggiando, operando innesti.ย Nessuno di noi nasce buono o cattivo, cosรฌ come nessuno nasce cristiano: lo possiamo diventareย grazie alle cure di chi ci sta accanto, alla loro sollecitudine, al calore umano di cui ci circondano, allโaria che ci fanno respirare, al nutrimento spirituale che ci offrono giorno dopo giorno. E grazie allโaccoglienza che noi riserviamo a queste cure.
Cosรฌ, man mano che diventiamo adulti, assumiamo la responsabilitร delle nostre scelte, delle pulsioni del nostro cuore, delle parole che pronunciamo, del volto che offriamo a chi ci sta di fronte, delle azioni che compiamo, dei frutti che portiamo a maturazione:ย รจ nella relazione allโaltro che emerge in veritร quanto abbiamo progressivamente custodito nel nostro cuore, รจ nel confronto con lโaltro che non possiamo smentirci, nemmeno se coltiviamo abitualmente la menzogna.
Ma la seconda similitudine evocata da Gesรน appare ancor piรน paradossale: accostando infatti il binomio ascolto/messa in pratica alla costruzione di un edificio, ci immagineremmo che lโascolto costituisca il fondamento solido indispensabile, mentre la messa in pratica raffigurerebbe la costruzione dellโedificio, magari piรน ampio e imponente in proporzione ai comandamenti osservati. Invece Gesรน sembra alludere al contrario:ย il non mettere in pratica quello che si รจ ascoltato equivale a privare delle fondamenta la nostra costruzione. Riecheggia qui lโimpegno assunto dal popolo di Israele alla lettura del libro dellโalleanza: โQuanto ha detto il Signore lo eseguiremo e vi presteremo ascoltoโ (Es 24,7).ย Una successione di comportamenti umanamente incomprensibile: lโesecuzione precede lโascolto!
Eppure questo puรฒ significare che solo man mano che si mette in pratica il comando del Signore si diventa capaci di ascoltarlo in veritร e in profonditร ,ย man mano che ci si esercita concretamente nellโeseguire la volontร di Dio si รจ messi in condizioni di ascoltarla come invito sempre rinnovato alla comunione con il Signore. Le povere, piccole azioni quotidiane โ magari compiute per abitudine, per riflesso condizionato โ rendono salde le fondamenta dellโedificio della nostra sequela cristiana, rendono lโorecchio del nostro cuore attento a cogliere le minime sfumature del discorso dโamore che il Signore ci rivolge attraverso la sua Parola e, di conseguenza, renderanno tutto il nostro essere sempre piรน capace di mettere in pratica quanto ascoltato.
Allora, forti di questa saldezza del fare, anche le parole che sgorgheranno dal nostro cuore reso familiare del cuore di Dio saranno parole di giustizia, di pace, di perdono, di amore fraterno.
fratel Guido
Per gentile concessione del Monastero di Bose
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