Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 1 Ottobre 2020

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Una manciata di uomini gettati sul terreno del mondo. E il Cristo ne รจ il โ€œSeminatoreโ€, che li manda, li inviaโ€ฆ

Gesรน li chiama e li manda, ma ciรฒ che il testo evangelico pone in risalto in questa chiamata e in questo invio non รจ innanzitutto una precisa indicazione dei contenuti della predicazione e dellโ€™annuncio: ciรฒ che qualifica prioritariamente la missione dei settantadue non appartiene al codice verbale, รจ in primo luogo una questione di postura, di andaturaโ€ฆ Il semplice โ€œesserciโ€ รจ il principio di ogni evangelizzazione: โ€œesserciโ€ con un certo โ€œstileโ€.

A due a due. La Chiesa รจ una compagnia in cammino. Il Signore non manda i suoi ad uno ad uno, ma a due a due: ciascuno con un compagno al fianco, per sostenere il cuore lungo la strada.

La proclamazione del vangelo del Regno non si dร  quindi come iniziativa privata o avventura individualistica, ma si deve inscrivere in un tessuto comunitario ed ecclesiale, fondato sulla promessa del Signore: โ€œdove sono due o tre riuniti nel mio nome, lรฌ sono io in mezzo a loroโ€ (Mt 18,20).

Il pellegrinaggio dei credenti sulle strade del mondo si caratterizza poi per il suo bagaglio leggero, o meglio per la sua assenza: โ€œnon portate borsa, nรฉ sacca, nรฉ sandaliโ€ (v. 4). Piรน che di sobrietร , qui si tratta di una vera e propria povertร  di mezzi, che si innesta su un forte senso di urgenza e di radicalitร  necessarie per essere testimoni del vangelo. Gli apostoli sono inviati โ€œpressochรฉ nudiโ€(Girolamo), rivestiti di quella nuditร  che รจ la nuditร  di Cristo, del Cristo che โ€œdepose le vestiโ€ (Gv 13,4), inginocchiandosi ai piedi dei suoi fratelli, e che depose la sua vita nella spoliazione ultima della croce.

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Potremmo dire che si tratta di una nuditร  necessaria, inscritta nellโ€™essenza stessa della missione. รˆ una povertร  che non solo fa a meno del superfluo, ma che sembra rinunciare anche al necessario, cioรจ a quei mezzi che โ€“ in unโ€™ottica mondana โ€“ potrebbero conferire alla missione maggior rapiditร , efficacia e incisivitร .

In una parola, nella vita della Chiesa la chiamata e lโ€™invio si danno sempre nello spazio della relazione: nello spazio di quella relazione costitutiva con il Signore, e in un vincolo di fraternitร  che unisce coloro che sono inviati. Nel loro andare โ€œa due a dueโ€ si disegna, per cosรฌ dire, un campo magnetico della compagnia, dellโ€™affetto ecclesiale, della comunione e della caritร . Questo con-sentire comunionale, questa disponibilitร , vissuta concretamente,โ€œa morire insieme e insieme vivereโ€ (2Cor 7,3), oltre che a cooperare nel mandato pastorale, costituisce giร  la prima e piรน efficace testimonianza resa alla Parola del vangelo, e inscritta nel proprio corpo. Vi รจ, poi, la relazione con gli altri, con ogni altro, con i destinatari dellโ€™annuncio, con coloro che si mostreranno uditori della Parola, capaci di unโ€™accoglienza che fiorisce nellโ€™ospitalitร , che apre le porte dei cuori e delle case, per accogliervi quanti vengono nel nome del Signore.

Il Dio delle misericordie continui ad accompagnare la sua Chiesa sulle tracce di Cristo, perchรฉ essa sappia sempre vivere di questa nuditร  relazionale e di questa nuda relazionalitร , ungendo e guarendo, soffrendo, sperando e amando.

fratel Emanuele


Fonte

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