Ricevere un nome, cosa cโรจ di piรน ordinario nella vita di una persona?
Tutti noi cominciamo il nostro cammino di individui ricevendo un nome, non scegliendolo, un nome che sarร per sempre legato alla nostra identitร , che ci distinguerร come soggetti. Un nome pensato da chi ci ha generato, un nome a volte ricco della nostra storia familiare e culturale, che ci identifica come appartenenti a un luogo e a unโepoca, che dice qualcosa delle attese che i nostri genitori hanno su di noi, delle loro speranze e delle loro paure.
Quel nome cercheremo di incarnarlo per tutta la vita in quella incessante ricerca di equilibrio tra la libertร cui aneliamo e lโereditร che riceviamo.
Cosรฌ Gesรน riceve un nome, il suo Nome, e il brano del Vangelo di oggi ci presenta questo evento in modo molto scarno ed essenziale.
Otto giorni dopo la nascita, come era usanza del suo popolo, il bambino viene circonciso. ร il segno dellโalleanza stipulata con Abramo, come troviamo nel libro della Genesi al capitolo 17. ร lโalleanza nella carne che troverร il suo compimento nella nuova alleanza, profetizzata dal profeta Geremia (Ger 31,31-34), annunciata nellโultima cena e compresa dopo la morte e la resurrezione di Gesรน. E allora questi otto giorni rituali prescritti ci rimandano a quellโottavo giorno, compimento della promessa e alba della resurrezione.
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Quellโalleanza, nata con un arcobaleno, ponte tra Dio e lโuomo ai tempi di Noรจ, continuata con il padre dei credenti Abramo, sarร prefigurazione di quellโalleanza nuova che porterร ad avere la legge del Signore scritta non piรน su tavole di pietra, ma nei nostri cuori di umanissima e fragile carne.
Leggiamo: โGli fu messo nome Gesรนโ. Chi รจ il soggetto? Maria, che aveva ricevuto questo nome dallโangelo che le aveva annunciato quanto sarebbe successo o Giuseppe, come suo compito in quanto padre legale, o ancora i pastori che avevano ricevuto la visita di una angelo e visto la gloria del Signore?
Nel nostro racconto irrompe adesso una breccia nellโordinario che apre al mistero.
Non รจ un bambino come gli altri, ben due volte un angelo ne annuncia il nome.
La prima a Maria e una seconda ai pastori. E, come altre volte nella Scrittura, un nome consegnato da un angelo racchiude nel suo significato un compito particolare, unโattesa che si incarna nel bambino ancora prima della sua nascita.
Cosรฌ era stato anche per Giovanni.
Zaccaria nel tempio aveva ricevuto dallโangelo Gabriele, oltre allโindicazione del nome del figlio, anche quello che sarebbe stato il suo agire nel mondo. Leggiamo in Lc 1,17 che Giovanni ricondurrร i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparerร al Signore un popolo ben disposto.
Consegna del nome e missione viaggiano in parallelo, cosรฌ avviene per Gesรน.
A Maria lโangelo Gabriele annuncia che Gesรน sarร chiamato Figlio dellโAltissimo e che il suo regno non avrร fine, mentre ai pastori dirร che รจ nato un Salvatore, che รจ Cristo Signore.
E Gesรน nella sua vita sarร il Dio con noi, lโEmmanuele e il Salvatore, il Cristo, Messia atteso, il nome pronunciabile di Dio.
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Lc 2, 16-21
Dal Vangelo secondoย Luca
In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciรฒ che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesรน, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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