Monaci Benedettini Silvestrini – Commento al Vengelo del 7 Aprile 2022

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I doni di Cristo.

รˆ interessante cercare di mettere insieme gli ammonimenti e le promesse che Cristo ci sta offrendo in questi giorni di immediata preparazione alla santa Pasqua: egli si รจ definito “Io sono”, luce del mondo, acqua che rigenera, risurrezione e vita, veritร  che rende liberi. Sono le grandi affermazioni che ci sta proponendo come motivi di fede e di salvezza. Sono anche chiari preannunci della sua e nostra risurrezione. La prima sovrana libertร  Gesรน la conferma giร  in se stesso, nei suoi comportamenti: egli non tace e non si ritrae dinanzi alla minaccia e alle assurditร  dei suoi avversari.

La veritร  va affermata e difesa; per le veritร  di Dio poi dobbiamo essere pronti anche a rischiare la vita. Egli non dubita di creare scompiglio nelle menti ottuse dei suoi avversari, privi di fede, quando afferma di esistere prima di Abramo e ancor piรน quando, riprendendo la parola con cui Dio si era manifestato a Mosรจ, dichiara di essere “Io sono”, cioรจ uguale al Padre nella sua divinitร .

Come รจ vero che, senza la fede, tutto ciรฒ che รจ divino e soprannaturale trascende ogni umana comprensione, per cui tutto ci appare assurdo e ci colma solo di sbigottimento. Ecco perchรฉ Gesรน รจ la luce del mondo, luce che irradia in profonditร  lo spirito dell’uomo, lo adorna del dono della fede e ne esalta e vivifica tutte le potenzialitร , elevandole alla serena accettazione di tutto ciรฒ che Egli รจ e di tutto ciรฒ che ci rivela.

L’orgoglio, la presunzione di conoscere, di sapere, di comprendere anche l’incomprensibile alla mente umana, sono il nemico dichiarato della fede. รˆ allora che l’errore attecchisce come gramigna nel cuore dell’uomo e lo rende sterile e schiavo. Quando poi i nostri occhi sono chiusi alla luce di Dio possiamo definirci tranquillamente giร  morti dentro. Gesรน invece ci dichiara: “In veritร , in veritร  vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrร  mai la morte”.

Egli parlava evidentemente della morte dello spirito e della vita dell’anima, che trascende la fine del nostro corpo votato alla corruzione. Il nostro compito primario rimane ancora quello di preparare il terreno al seme, sempre buono e fecondo, della Parola di vita.