I doni di Cristo.
ร interessante cercare di mettere insieme gli ammonimenti e le promesse che Cristo ci sta offrendo in questi giorni di immediata preparazione alla santa Pasqua: egli si รจ definito “Io sono”, luce del mondo, acqua che rigenera, risurrezione e vita, veritร che rende liberi. Sono le grandi affermazioni che ci sta proponendo come motivi di fede e di salvezza. Sono anche chiari preannunci della sua e nostra risurrezione. La prima sovrana libertร Gesรน la conferma giร in se stesso, nei suoi comportamenti: egli non tace e non si ritrae dinanzi alla minaccia e alle assurditร dei suoi avversari.
La veritร va affermata e difesa; per le veritร di Dio poi dobbiamo essere pronti anche a rischiare la vita. Egli non dubita di creare scompiglio nelle menti ottuse dei suoi avversari, privi di fede, quando afferma di esistere prima di Abramo e ancor piรน quando, riprendendo la parola con cui Dio si era manifestato a Mosรจ, dichiara di essere “Io sono”, cioรจ uguale al Padre nella sua divinitร .
Come รจ vero che, senza la fede, tutto ciรฒ che รจ divino e soprannaturale trascende ogni umana comprensione, per cui tutto ci appare assurdo e ci colma solo di sbigottimento. Ecco perchรฉ Gesรน รจ la luce del mondo, luce che irradia in profonditร lo spirito dell’uomo, lo adorna del dono della fede e ne esalta e vivifica tutte le potenzialitร , elevandole alla serena accettazione di tutto ciรฒ che Egli รจ e di tutto ciรฒ che ci rivela.
L’orgoglio, la presunzione di conoscere, di sapere, di comprendere anche l’incomprensibile alla mente umana, sono il nemico dichiarato della fede. ร allora che l’errore attecchisce come gramigna nel cuore dell’uomo e lo rende sterile e schiavo. Quando poi i nostri occhi sono chiusi alla luce di Dio possiamo definirci tranquillamente giร morti dentro. Gesรน invece ci dichiara: “In veritร , in veritร vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrร mai la morte”.
Egli parlava evidentemente della morte dello spirito e della vita dell’anima, che trascende la fine del nostro corpo votato alla corruzione. Il nostro compito primario rimane ancora quello di preparare il terreno al seme, sempre buono e fecondo, della Parola di vita.



