Monaci Benedettini Silvestrini – Commento al Vengelo del 27 Aprile 2022

1709

La luce รจ venuta nel mondo

Gesรน prosegue il lungo dialogo con Nicodemo. Gli ha parlato di rinascita e di vita nuova, gli ha parlato dell’acqua e dello spirito, gli ha preannunciato che sarร  innalzato sulla croce per diventare fonte di vita. Oggi, in modo ancora piรน esplicito, vuole rivelargli il meraviglioso progetto divino che egli sta attuando nel mondo. ยซDio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perchรฉ chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eternaยป.

La fede in Cristo diventa dunque il motivo determinate della salvezza. Poi vuole sciogliere un altro dubbio che forse in Nicodemo e non solo in lui, potrebbe affiorare circa la missione dell’Inviato del Padre: ยซDio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perchรฉ il mondo si salvi per mezzo di luiยป. Dal giudizio, giร  scandito sรนbito dopo il primo peccato e dato dallo stesso Dio, รจ sgorgata la misericordia divina e la grande promessa di una vittoria finale sul male e sul peccato.

Gesรน viene per dare compimento a quella promessa, viene quindi come salvatore e redentore del genere umano. L’unica condizione inderogabile รจ che egli sia accolto nella fede; soltanto chi lo rifiuta colpevolmente si auto-condanna, perchรฉ si priva di amore e di perdono. Rifiutare la luce vuol dire preferire le tenebre, restare nella notte. Significa ancora non consentire a Dio di illuminare di grazia e di misericordia il nostro peccato. Senza quei doni il peccato resta dentro di noi a marcire nella morte.

Gesรน ci offre anche la motivazione di tale rifiuto: ยซChiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perchรฉ non siano svelate le sue opereยป. Quando perรฒ conosciamo che al velo della nostra omertร  Dio sostituisce il velo pietoso del suo paterno perdono, non dovremmo nutrire timore alcuno, anzi dovremmo godere che le nostre opere tornano ad essere fatte in Dio e nella veritร  che ci rende finalmente liberi.