Monaci Benedettini Silvestrini – Commento al Vengelo del 18 Febbraio 2022

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Salvare o perdere la vita.

Noi, esseri umani, perchรฉ creature di Dio, fatti a sua immagine e somiglianza, abbiamo un moto istintivo dell’anima che ci fa amare la vita fino ad orientarci quasi istintivamente verso un anelito di immortalitร . L’argomento che oggi Cristo ci propone รจ quindi di grande attualitร . Egli vuole istruirci sul vero significato del salvare o perdere la vita.

I due termini sono in evidente contraddizione e sono anche contraddittori le dimensioni entro cui il valore della vita viene posto: o in questo mondo o in una dimensione di eternitร . Per salvarsi occorre prendere la croce ogni giorno, rinnegare se stessi, annientare cioรจ le mire solo umane e terrene e mettersi alla sequela di Cristo.

Bisogna quindi imitarlo con la ferma determinazione di arrivare con lui sino al calvario. Ecco perchรฉ i perfetti imitatori di Cristo, sin dai primordi del cristianesimo, sono stati ritenuti i martiri, i santi che hanno perso la loro vita per Cristo, guadagnandosi il premio della vita eterna. Ciรฒ che frena e mortifica questo ideale cristiano รจ l’attaccamento alle cose di questo mondo, la perdita dei valori eterni, la paura della sofferenza.

La proposta di Cristo risuona indubbiamente difficile ed ardua e solo alla luce della fede certa e nella incrollabile speranza della beatitudine eterna la si puรฒ accettare ed amare. รˆ stata la scelta di tutti i testimoni di Cristo, di tutti coloro che hanno compreso che a nulla giova guadagnare tutto il mondo se poi si perde la propria anima. Un ottimo criterio di valutazione รจ tra il tempo e l’eternitร , tra i beni di questo mondo e quelli del cielo.

Questo รจ frutto della nostra fede ed il motivo della nostra testimonianza, il motivo per cui riconosciamo il Signore, non ci vergogniamo di lui davanti al mondo. Il motivo che ci garantisce di essere benevolmente accolti nel giudizio finale.