Benedetto XVI – Commento al Vangelo del 18 Febbraio 2022

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Gesú, il “Figlio dell’Uomo”

Oggi fissiamo la nostra attenzione su questa misteriosa espressione –Figlio dell’Uomo”- con la quale Gesù –sorprendentemente- nominò sé stesso. Non era un titolo abituale della speranza messianica, risponde però, perfettamente, allo stile della predicazione di Gesù, che si esprime per mezzo di parole enigmatiche e parabole. Così, il Maestro cerca di condurci, un po’ alla volta, verso il mistero, che finiremo scoprendo seguendo-Lo.

Questa espressione è dell’ Antico Testamento: il profeta Daniele ci tramanda la visione del “Figlio dell’Uomo” che viene dall’alto, portando la giustizia universale. Gesù Cristo s’identifica con questo “Figlio dell’uomo” che verrá a giudicare i vivi e i morti. La grande novità consistette nel fatto che Gesù usò esplicitamente questo “titolo” per annunciare la Sua Passione. Con ciò Gesù associa l’immagine del Giudice del mondo con quella del “servo che soffre” (del profeta Isaia): il “Figlio” è venuto dall’alto per essere “uomo” che veramente soffre e muore per salvare tutti.

Gesù, amo la tua regalità fatta di sofferenza e di glorificazione, di umiliazione e di elevazione!.


Il commento è tratto dai testi di Benedetto XVI. A cura di evangeli.net