Monaci Benedettini Silvestrini – Commento al Vangelo del 28 Luglio 2023

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Se, talvolta, il dono ricevuto non fruttificaโ€ฆ

Il comprendere di che cosa parla la parabola evangelica di quest’oggi ha certamente un senso piรน ampio di quello che gli potremmo attribuire. Un monaco certosino del XII secolo, Guigo, nella sua opera “Scala claustralium”, indica quattro movimenti per la “comprensione” della parola: lectio, meditatio, oratio e contemplatio.

La lettura attenta (o anche solo l’ascolto) รจ giร  disposizione di un animo teso alla ricerca, l’approfondimento tramite la meditazione fa penetrare progressivamente nel mistero di Dio, la preghiera lo fa vivere attraverso varie forme (lode, supplica, etc.), la contemplazione vi unisce tutto il nostro essere. Questi “gradi” tipicamente monastici non sono esclusiva dei monaci, possono essere applicati e sperimentati da tutti.

Ma succederร  che alcuni giorni la Parola sembrerร  portare una percentuale molto bassa, ed in altri momenti, al contrario, altri giorni saremo “al settimo cielo”. Niente paura! Noi stessi siamo di volta in volta quei personaggi citati nella parabola e la nostra gamma va dalla strada al terreno fertile. Gesรน non vuole certo condannare o portare alla disperazione nessuno, non definisce cioรจ delle tipologie standardizzate per cui chiunque รจ salvo o condannato in partenza.

Vuole soltanto dire che abbiamo poca costanza (sarebbe meglio dire poca fedeltร ) e che non sempre siamo capaci di far fruttificare il dono ricevuto. La medesima cosa accade con gli israeliti nella prima lettura (Esodo): ricevono la Parola, ma quante infedeltร  accompagneranno il loro cammino, e perรฒ anche quanti ritorni pieni di speranza e di buoni propositi.

รˆ la storia di sempre, รจ la storia di un Dio fedele e di un uomo sottoposto alla “umanitร ”, ma questo, Dio lo sa molto meglio di tanti giudizi impietosi su noi stessi e sugli altri.

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