La porta stretta per entrare nel Regno.
La vita di ogni uomo, il percorso di ritorno a Dio di tutta l’umanitร รจ paragonabile ad un duro ed incerto incedere nel deserto, dove tutto รจ ร rido e la segnaletica รจ quasi inesistente. Tutto ci รจ giร stato descritto nella narrazione biblica dell’Esodo. Oggi Gesรน, interpellato sul numero di coloro che si salvano, ci parla della porta stretta.
Vuole ricordarci che bisogna farsi piccoli ed umili per entrarci, bisogna faticare duro ed essere perseveranti e puntuali all’appuntamento per evitare il gravissimo rischio di arrivare in ritardo e trovare la porta chiusa. Accadde anche alle vergini stolte rimaste senza olio. Nessuno allora potrร accampare scuse dinanzi al giusto giudizio di Dio; a nulla varrร il vanto di pretese intimitร con Dio non suffragate dalla veritร e dall’autenticitร dei nostri comportamenti. Ci sentiremo dire con sgomento: “in veritร vi dico, non vi conosco”.
Quando la fede si spegne o licenziamo Dio dalla nostra vita, non solo smarriamo la via del Regno, ma la rendiamo colpevolmente inaccessibile a noi stessi e ci ritroviamo fuori, proprio come accadde ai nostri progenitori dopo l’esperienza del primo peccato. Gesรน perรฒ, ancora una volta, ci conforta: egli si definisce la porta delle pecore. Allora Gesรน disse loro di nuovo: ยซIn veritร , in veritร vi dico: io sono la porta delle pecore.
Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarร salvo; entrerร e uscirร e troverร pascolo.
Monaci Benedettini Silvestrini
Photo by Aaron Burden on Unsplash



