Monaci Benedettini Silvestrini – Commento al Vangelo del 25 Novembre 2022

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Le mie parole non passeranno.

Abbiamo imparato senza sforzi a comprendere l’avvicendarsi delle stagioni attraverso i segni che la natura stessa spontaneamente ci fornisce. Quando il fico comincia a cacciare i propri fiori gradevole che conosciamo, diciamo che l’estate รจ vicina. I fatti che accadono intorno a noi e dentro di noi hanno pure un loro linguaggio.

L’avvento del Regno ha le sue concrete manifestazioni nella storia, anche se percepirne i segni, non puรฒ essere frutto di un intuito umano. รˆ come un granellino di senapa gettato nel campo, quasi invisibile ad occhio nudo; servirร  del tempo prima che cresca e diventi un arbusto. Occorre quindi la luce dello Spirito e la divina sapienza per avvertirne la presenza e la crescita. L’arrivo e lo schieramento dell’esercito romano preannuncerร  la prossima distruzione di Gerusalemme.

L’espandersi del messaggio di Cristo tra le genti, anche se tra inevitabili persecuzioni e lotte, sarร  il segno che Dio sta recuperando spazio nella storia del mondo e nei cuori degli uomini. I cambiamenti saranno radicali, le novitร  importanti e fondamentali esigono che le cose vecchie scompaiano per far posto al nuovo. La Veritร  esalta e distrugge allo stesso tempo, ma l’unico risultato รจ appunto l’avvento del Regno, la conferma della storia alle veritร  perenni di Cristo.

Il mondo subirร  le sue trasformazioni cosmiche nel corso dei secoli, i cieli e la terra passeranno, ma, Gesรน ci dice: “Le mie parole non passeranno”. Siamo quindi confortati da veritร  perenni ed inconfutabili. Una di queste ci ripete, in questi giorni conclusivi dell’anno, in cui spesso ascoltiamo profezie di eventi catastrofiche: “Non temete, ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”.

Monaci Benedettini Silvestrini

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