HomeVangelo della DomenicaMissionari della Via - Commento alle letture di domenica 31 Dicembre 2023

Missionari della Via – Commento alle letture di domenica 31 Dicembre 2023

Commento al brano del Vangelo di: Lc 2, 22-40

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Pace e bene questa domenica lasciamoci prendere per mano dalla santa famiglia, mettendoci alla sua scuola affinchè anche le nostre famiglie possano essere culle di vita e di pace.

In questo giorno in cui celebriamo la festa della Santa Famiglia, il  Vangelo ci parla della presentazione di Gesù al Tempio. Cerchiamo di  coglierne due aspetti. 

Il primo è l’oracolo dell’anziano Simeone che presenta un duplice  aspetto: uno riguarda il popolo e uno Maria. Simeone preannuncia che  Gesù sarà rifiutato dal popolo d’Israele: Egli sarà segno di  contraddizione per tutti. Di fronte alla verità non ci sono possibilità: o  con o contro. A Maria dice: «Anche a te una spada trafiggerà l’anima».  

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La spada è uno dei simboli più frequenti nella Sacra Scrittura per  indicare la Parola di Dio (cf Eb 4,12). Anche nel caso di Maria, la Spada  è la Parola, cioè l’insegnamento e la vita di Gesù. Nemmeno a lei è  riservata la fatica del seguire il Figlio, del credere, dello sperare, del  soffrire sotto la croce. Essere cristiani è una cosa seria non è acqua  zuccherata! Dio propone il massimo ma chiede anche il massimo. Anche  noi siamo chiamati a subire l’opera della spada e non solo nell’accettare  le inevitabili sofferenze della vita, ma anche nel fare scelte coerenti alla  vita cristiana.

Qui non si tratta di non avere debolezze, perché le  abbiamo tutti, ma di non vivere da ipocriti, di non apparire per quello  che non siamo, di non far convivere menzogna e verità. Insomma, «La  Parola di Dio che è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio  taglio; che penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito,  delle giunture e delle midolla che scruta i sentimenti e i pensieri del  cuore» (Eb 4,12), ci chiede di operare delle scelte, di tagliare ciò che non  va nella nostra vita. Certo, questo all’inizio provoca un certo dolore, ma  questo dolore non è per la morte ma per la vita! Per questo ci fa bene  chiederci cosa oggi ci chiede il Signore di tagliare. 

Il secondo aspetto, che non viene certo dopo in ordine di importanza,  è che «Dio ha voluto nascere in una famiglia umana, ha voluto avere  una madre e un padre, come noi. Lui poteva venire spettacolarmente, o  come un guerriero, un imperatore… No, no: viene come un figlio di  famiglia, in una famiglia…

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Quella di Nazaret non era una famiglia finta,  non era una famiglia irreale, per questo ci impegna a riscoprire la  vocazione e la missione della famiglia, di ogni famiglia… fare posto a  Gesù che viene, accogliere Gesù nella famiglia, nella persona dei figli,  del marito, della moglie, dei nonni… Gesù è lì. Accoglierlo lì, perché  cresca spiritualmente in quella famiglia» (papa Francesco).

Che bello se  iniziassimo ad accoglierlo sempre più nelle nostre famiglie, a partire da  piccoli gesti di aiuto, di attenzione, di parole gentili, di perdono, come  ci consiglia papa Francesco: «Ricordiamo le tre parole-chiave per vivere  in pace e gioia in famiglia: permesso, grazie, scusa. Quando in una  famiglia non si è invadenti e si chiede “permesso”, quando in una  famiglia non si è egoisti e si impara a dire “grazie”, e quando in una  famiglia uno si accorge che ha fatto una cosa brutta e sa chiedere  “scusa”, in quella famiglia c’è pace e c’è gioia».  

Dunque cari genitori «ricordate sempre che il vostro esempio, nella  rettitudine del pensiero e dell’azione, arricchito dalla preghiera comune  e da una vita vissuta nella fede vale una lezione di vita… è così che  portate la pace nelle pareti domestiche» (cf Papa Francesco), «è così che  la vostra famiglia diventa per i vostri figli la prima scuola di pace [e di  amore]» (S. Giovanni Paolo II). 

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