Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore
Questo รจ un adempimento normale per ogni ebreo che sottostร alla legge data da Mosรจ: presentare il proprio figlio a Dio significa riconoscerlo e accoglierlo come dono, non come possesso. Nel caso di Gesรน la situazione รจ un unicum: quel bimbo รจ il Figlio di Dio e Dio Lui stesso. Maria e Giuseppe presentano Dio a Dio, e il portare non รจ solo spostare un bambino da un luogo allโaltro: nel testo originale e tradotto letteralmente significa โmettere accantoโ: la coppia di Nazaret, portando Gesรน al tempio, intende guardare il dono di Dio insieme a Dio, nella piena luce del dono.
Spesso separiamo il dono dal donatore, assolutizzando uno e dimenticando lโaltro, non capendo che il dono ha valore solo perchรฉ proveniente dalle mani e dal cuore del donatore. Maria e Giuseppe vivono ogni evento riguardante la vita di quel Figlio alla luce di Dio, e mai hanno perso il profumo della casa del Padre, profumo che impregna le loro vesti e ogni loro istante, anche nei momenti piรน bui, anzi, proprio in quei momenti il profumo si fa richiamo irresistibile al cuore del Padre.
Simeone lo accolse tra le braccia e benedisse Dio
Lโimmagine di un vecchietto che tiene tra le braccia un neonato รจ giร molto evocativa, ma il testo greco ci stupisce ancora e ancora: Simeone accolse Gesรน โnella curva interna del braccioโ, non solo in una vicinanza fisica, ma unโaccoglienza interiore: Simeone accoglie il Figlio di Dio nel proprio animo, tanto piรน che, dice il testo โbenedisse Dioโ. Se vivo dei sentimenti, se il mio cuore รจ abitato, lo si vede allโesterno, lo si percepisce negli sguardi, negli atteggiamenti, nei sorrisi, e ogni occasione รจ buona per parlare di chi si ama. Simeone benedice Dio, e lo puรฒ fare perchรฉ il suo cuore รจ un abitato dalla Presenza del Signore, non ha avuto timore di esporre la sua parte piรน profonda e ora vive la comunione dellโamore, la gioia del dono.
Certo, sono passati anni e decenni, giorni di tedio, noia, paura, smarrimento, delusione e poi ancora speranza, ripresa, come mille aratri che dissodano e scavano senza pietร quel terreno, quella vita. In quellโabbraccio, Simone viene ripagato di tante attese, e potrebbero essere sue le parole che Paolo scrive ai Filippesi: โrisplendete come astri nel mondo,ย tenendo salda la parola di vita. Cosรฌ nel giorno di Cristo io potrรฒ vantarmi di non aver corso invano, nรฉ invano aver faticatoโ (Fil 2,15-16). Simeone non ha creduto invano: il suo stesso nome significa ascolto ed esaudimento. Simeone ha ascoltato la voce di Dio, lโha cercata, lโha desiderata, lโha invocata, e ora tiene tra le braccia e al centro del suo cuore il Verbo di Dio, carne che salva, Parola che riscatta tutta una vita.
A Maria, sua madre, disse: ยซEcco, egli รจ qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione โ e anche a te una spada trafiggerร lโanima โ, affinchรฉ siano svelati i pensieri di molti cuoriยป
Se non cadi dal piedistallo non conoscerai mai il profumo della terra, e non saprai mai chi sei. Solo cadendo potrai risorgere, nascere di nuovo, essere pienamente te stesso. Questo, detto male, รจ il messaggio di Simeone alla povera Maria, che di traversie ne ha giร incontrate diverse. Questa profezia contiene cadute, risurrezioni e unโarma, la spada. Questโultima, nellโarte e nella spiritualitร , sembra ingoiare tutti gli altri elementi, presenti nella pagina di vangelo che stiamo leggendo, e come sempre succede agli integralismi, si snatura tutto il contenuto.
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Simeone parla di risurrezione, di vita, quella Vita che lui ora stringe tra le sue braccia. Le mamme sanno bene come sono le fatiche della gravidanza e i dolori del parto, ma non li assolutizzano, escludendo il sorriso o il pianto del loro bimbo; stringono tra le braccia un figlio, e questo le consola di ogni dolore vissuto. Simeone certamente parla di dolore, il dolore del Figlio e della Madre, il dolore di chiunque crede allโamore, ma non รจ un soffrire gratis, non รจ un dolore senza senso: quella spada genera Vita, perchรฉ porta chiunque incontra Dio a una nuova nascita, potando e ridimensionando: โSi devono pur sopportare dei bruchi se si vogliono vedere le farfalleโฆ Dicono siano cosรฌ belle!โ (Il Piccolo Principe, Antoine de Saint-Exupรฉry).
Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui
Fisico, intelletto, spirito: tutto รจ conseguenza della donazione avvenuta al tempio. Se mi dono, non mancheranno le difficoltร , ma tutto in me sarร luce, anche le croci, anche le fatiche. La conclusione di questa pagina del vangelo ha il compito, arduo, di togliere via da noi lโillusione del traguardo: con Dio non sei mai arrivato, ma neanche con te stesso. In epoca medievale si diffonde il concetto di homo viator, per indicare questo continuo cammino. Ci sono sicuramente delle tappe, delle svolte e dei cambiamenti piรน o meno improvvisi. Dio rimane la strada verso casa, e allo stesso tempo compagno di cammino. Il traguardo? Nelle braccia di Dio, Ma Dio รจ tra le tue braccia, come lo รจ stato in quelle di Simeone. Lo vedi che non si arriva mai? E alloraโฆ buon cammino!

Sono maestro elementare, professione che cerco di vivere in pienezza, non come lavoro ma come vocazione e missione.
In parrocchia sono catechista, referente per i ministranti e accolito: in una parola, cerco di dare una mano! Mi piace molto leggere e scrivere, ascoltare musica classica, country e latina, stare in compagnia di amici. […]
Letture della Domenica
PRESENTAZIONE DEL SIGNORE โ festa
Colore liturgico: BIANCO
Prima Lettura
Entrerร nel suo tempio il Signore che voi cercate.Dal libro del profeta Malachรฌa
Ml 3,1-4
Cosรฌ dice il Signore Dio: ยซEcco, io manderรฒ un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerร nel suo tempio il Signore che voi cercate; e l’angelo dell’alleanza, che voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore degli eserciti. Chi sopporterร il giorno della sua venuta? Chi resisterร al suo apparire? Egli รจ come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai. Siederร per fondere e purificare l’argento; purificherร i figli di Levi, li affinerร come oro e argento, perchรฉ possano offrire al Signore un’offerta secondo giustizia. Allora l’offerta di Giuda e di Gerusalemme sarร gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontaniยป.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 23 (24)
R. Vieni, Signore, nel tuo tempio santo.
Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria. R.
Chi รจ questo re della gloria?
Il Signore forte e valoroso,
il Signore valoroso in battaglia. R.
Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria. R.
Chi รจ mai questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti รจ il re della gloria. R.
Seconda Lettura
Doveva rendersi in tutto simile ai fratelli.Dalla lettera agli Ebrei
Eb 2, 14-18
Poichรฉ i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo ne รจ divenuto partecipe, per ridurre all’impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioรจ il diavolo, e liberare cosรฌ quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitรน per tutta la vita. Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura. Perciรฒ doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo. Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e avere sofferto personalmente, egli รจ in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova.
Parola di Dio
Vangelo
I miei occhi hanno visto la tua salvezza.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 2, 22-40
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosรจ, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore-ย come รจ scritto nella legge del Signore: ยซOgni maschio primogenito sarร sacro al Signoreยป – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recรฒ al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesรน per fare ciรฒ che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: ยซOra puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perchรฉ i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israeleยป. Il padre e la madre di Gesรน si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: ยซEcco, egli รจ qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerร l’anima -, affinchรฉ siano svelati i pensieri di molti cuoriยป. C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuรจle, della tribรน di Aser. Era molto avanzata in etร , aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro cittร di Nร zaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui. Parola del Signore.
Parola del Signore
Oppure:
(Forma breve)
Dal Vangelo secondoย Luca
Lc 2,22-32
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosรจ, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore โ come รจ scritto nella legge del Signore: ยซOgni maschio primogenito sarร sacro al Signoreยป โ e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recรฒ al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesรน per fare ciรฒ che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
ยซOra puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perchรฉ i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israeleยป.
Parola del Signore.
