Lectio Divina di domenica 4 ottobre 2015 – Abbazia di S. Maria di Pulsano

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DOMENICA ยซ DEL MATRIMONIO INDISSOLUBILEยป

Antifona dโ€™Ingresso Est 13,9.10-11
Tutte le cose sono in tuo potere, Signore,
e nessuno puรฒ resistere al tuo volere.
Tu hai fatto tutte le cose, il cielo e la terra
e tutte le meraviglie che vi sono racchiuse;
tu sei il Signore di tutto lโ€™universo.

Il testo dellโ€™antifona dโ€™ingresso fa parte della ยซpreghiera di Mardocheoยป (vv. 7b-17), una confessione di fede nel Signore Unico in terra straniera, che termina con la grande ยซsupplica epicletica per la nazioneยป (vv. 15-17). In questo centone di testi, si vede Mardocheo prostrarsi a proclamare e adorare la regale Volontร  del Signore, alla cui Sovranitร  tutto รจ sottomesso, poichรฉ il Creatore del mondo seguita a reggere nellโ€™esistenza ogni creatura, e nessuna di queste puรฒ sottrarsi a quanto dispone il suo regale decreto; tutto quanto contiene ยซil cielo e la terraยป, ossia la totalitร  dellโ€™esistente, รจ creato da Lui, e tutto e tutti a Lui riconoscono di essere soggetti.

Canto allโ€™Evangelo 1 Gv 4,12
Alleluia, alleluia.
Se ci amiamo gli uni gli altri,
Dio rimane in noi e l’amore di lui รจ perfetto in noi.
Alleluia.

[ads2]La proclamazione dellโ€™Evangelo รจ accolta cantando lโ€™amore fraterno per cui Dio resta tra i fedeli, per rendere perfetta la loro caritร .

Questa Domenica, come sempre lungo questo Tempo “Ordinario, privilegiato tra tutti gli altri dell’Anno liturgico, la Chiesa celebra Cristo Signore Risorto, mentre Lo contempla in uno degli episodi della sua Vita tra gli uomini, quando insegna, o opera, o prega.

Il Signore dal Padre รจ battezzato con lo Spirito Santo e consacrato come Profeta per lโ€™annuncio dell’Evangelo, come Re per compiere le opere della Caritร  del Regno, come Sacerdote per riportare tutti al culto al Padre suo, e come Sposo per acquistarsi la Sposa d’Amore e di Sangue.

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ยซCi benedica il Signore tutti i giorni della nostra vitaยป recita il ritornello del salmo responsoriale[1]; alla luce di questo preciso riferimento (cf. anche II colletta) acquistano particolare significato i richiami della Genesi[2] e dell’Evangelo circa la creazione della donna, l’indissolubilitร  del matrimonio, la tenerezza nei riguardi dei bambini.

Dio รจ una fonte sovrabbondante che non si limita alla creazione di tantissimi esseri viventi, oltre all’uomo, chiamato in qualche modo a sovraintendere su di loro (cf. 1 Lett. dove รจ l’uomo che dร  a tutti e a ciascuno un proprio nome), ma addirittura mandando il Figlio ยซperchรฉ sperimentasse la morte a vantaggio di tuttiยป (cf. II Lett.). Veramente uomo Gesรน ha seguito un duro apprendistato, prima di mettersi alla testa dell’umanitร . Egli ha provato la morte, e non con la punta delle labbra o per curiositร . Non ha giocato a fare l’uomo, ma si รจ sprofondato nel piรน intimo della nostra condizione umana. Il Cristo ha vissuto il suo destino a vantaggio di tutti, diventando cosi il compagno di viaggio di ognuno di noi. Abitando accanto a noi, รจ divenuto il fratello maggiore, che non si vergogna di prendere le nostre difese. Chi vuol essere guida degli altri, deve prender parte alla loro vita, per risvegliare in essi la speranza.

Una straordinaria storia di amore e di salvezza.

Non รจ bene che l’uomo sia solo; il destino dell’uomo non รจ il dominio, ma l’amore. Ecco perchรฉ il suo grido di gioia, d’ammirazione e di tenerezza, quando vede accanto a sรฉ la donna. La lettura del libro della Genesi esprime l’unione profonda alla quale sono chiamati l’uomo e la donna. Essi sono creati per amarsi, per unirsi, per essere ยซuna sola carneยป. L’unitร  del loro amore si costruirร  per tutta la durata della loro vita.

Secondo la legge ebraica, il divorzio รจ un privilegio maschile. Secondo Gesรน, la responsabilitร  della decisione รจ anche della donna; e facendo capire questo, egli lancia un messaggio universale, che va oltre tutte le saggezze, ebraiche o pagane, del tempo: la donna ha gli stessi diritti e gli stessi doveri dell’uomo. I farisei si limitano al codice di Mosรจ; Gesรน risale al progetto di Dio: non รจ la legge che รจ santa ma l’amore. I discepoli, legati anch’essi alla tradizione farisaica, non capiscono; Gesรน allora risponde con un gesto significativo: chi non sogna l’innocenza e la santitร  delle origini, che si rivelano nell’amore e nell’infanzia, non potrร  accogliere il regno che viene.

Il fallimento di molti matrimoni provoca ferite profonde e dolorose. Il brano evangelico di oggi ci dice innanzitutto che questo non รจ secondo il disegno di Dio sulla coppia, cosรฌ come viene espresso dall’autore della Genesi. Ma il racconto di Marco riferisce anche la reazione molto vivace di Gesรน nei confronti di certi uomini della legge che considerano il matrimonio da un punto di vista puramente giuridico. No! dice Gesรน. Il matrimonio non รจ ciรฒ a cui voi lo riducete: un contratto concluso da una volontร  umana, che la medesima volontร  umana puรฒ sciogliere. Il matrimonio รจ una realtร  molto piรน profonda, in cui Dio stesso รจ coinvolto. รˆ qualcosa di ben piรน grande di un semplice soggetto di discussione giuridica. รˆ opera di Dio, e come tale dovete rispettarlo!

La domanda precisa che รจ stata posta a Gesรน riguarda il ripudio, una forma di divorzio del tutto particolare, in cui il marito, rinunciando ai propri diritti sulla moglie, le permette di sposare un altro uomo. Nell’ambito del diritto giudaico del tempo non c’รจ uguaglianza fra marito e moglie: la donna รจ proprietร  dell’uomo, alla stregua degli altri suoi beni, e non ha alcun diritto alla fedeltร  dello sposo, che giuridicamente non puรฒ essere accusato di adulterio nei confronti di lei. Qui invece Gesรน dichiara esplicitamente adultero il marito che ripudia la moglie, proprio nel momento in cui quest’ultima cessa di appartenergli giuridicamente! Non si poteva buttare all’aria con maggior violenza l’ideologia tradizionale, nรฉ tratteggiare con maggior chiarezza il matrimonio come l’unione indissolubile di due persone che si impegnano in esso in condizioni di assoluta paritร . รˆ evidente che quest’affermazione di principio non risolve tutti i problemi concreti – e giuridici – che nascono dal fallimento di una coppia. Ma pone quest’ultima di fronte all’amore indefettibile di Dio, di cui le persone che si amano devono essere segno in questo mondo: un amore piรน grande dei nostri peccati.

Esaminiamo il brano

1 – Il primo versetto di Mc 10 (escluso dalla lettura liturgica) ci presenta Gesรน che si sposta sino ai confini della Giudea, al di lร  del fiume Giordano, cioรจ nella regione della Perea, che era sotto il dominio di Erode Antipa, come la Galilea, per raggiungere Gerusalemme[3], meta ultima del suo umano pellegrinare (cf. 10,32; 11,1). Per l’evangelista Marco questo รจ l’unico e definitivo viaggio di Gesรน verso la capitale del giudaismo, verso l’ora della sua passione annunciata giร  due volte (cf. 8,31ss; 9,30ss). Alla teologia del viaggio si aggiunge alla domanda posta a Gesรน sul ripudio della donna il contesto della vicenda familiare-affettiva di Erode Antipa ed Erodรฌade che era costata la testa a Giovanni il Battista (cfr 6,17-29).

2 – ยซavvicinatisi dei farisei…ยป: I farisei non stavano solo a Gerusalemme, perchรฉ non erano un gruppo specializzato, come invece i sacerdoti sadducei con i loro periti della Legge. I farisei formavano la maggioranza del popolo ebraico e tra essi gli esperti della Legge santa erano molto venerati e seguiti. Quelli del posto vengono da Gesรน e per provare la sua dottrina, se fosse aderente alla Legge, gli pongono un quesito sempre discusso, se fosse consentito rimandare la propria moglie, con l’istituto giuridico del divorzio. Le discussioni, come quella di oggi sul divorzio e poi sulla sua autoritร  (cf. 11,27-33), il tributo a Cesare (cf. 12,13-17), la resurrezione dei morti e il primo comandamento (cf. 12,18-34) segnano un crescendo, che prepara l’esplosione finale dell’ostilitร  che culminerร  con la decisione di metterlo a morte. Ogni dettaglio delle controversie aumenta, quindi, il tono drammatico generale delle discussioni che nel magistero di Gesรน non sono puramente accademiche.
ยซmetterlo alla provaยป: La traduzione del verbo greco peirรกzล (= tentare) ha un significato peggiorativo, volendo indicare un tentativo che si compie in tutto malanimo per far cadere qualcuno per mezzo di un tranello tesogli di nascosto (cf. 8,11; 12,13-15; e in specie Mt 4,1-3 dove il participio peirazon diventa il nome personale di Satana, il tentatore per eccellenza).
ยซE’ lecito ad un marito ripudiare…ยป: Il verbo apolyein quando รจ usato nel contesto del matrimonio generalmente viene tradotto con ยซdivorziareยป. Questa traduzione tuttavia non coglie appieno l’idea di cosa capitava alla donna quando il marito decideva di ripudiarla o di mandarla via da casa. Almeno in base alla lettura di Dt 24,1-4, i farisei sapevano molto bene che era lecito a un uomo ripudiare la propria moglie. Si ha l’impressione che gli avversari di Gesรน sapessero giร  in partenza che la sua opinione su questo argomento era contraria all’opinione comune e a Dt 24,1-4, e la loro domanda a Gesรน aveva lo scopo di dimostrare al grosso pubblico la sua mancanza di ortodossia. In questo senso essi stavano effettivamente mettendolo ยซalla provaยป.
L’insidia dei farisei consisteva probabilmente nellโ€™indurre Gesรน a pronunciarsi sul modo di intendere la clausola della legge. Inoltre รจ da tenere presente che i territori, che Gesรน stava percorrendo (Galilea e Perea) per giungere a Gerusalemme, erano sotto la giurisdizione di Erode Antipa. Quest’ultimo aveva ripudiato la moglie per vivere in relazione adultera con quella del fratello[4] e per questo aspramente redarguito da Giovanni Battista (Mc 6,17-29). Con la sua risposta Gesรน avrebbe potuto sconfessare il Battista, che il popolo teneva in grande considerazione, oppure incorrere nel furore del re e della vendicativa Erodรฌade.

3 – ยซChe cosa vi ha ordinato Mose?ยป: In realtร  Mose non dร  nessun ยซordineยป riguardo al divorzio. Piuttosto, in Dt 24,1-4 (l’unico passo della Torah che tratti del divorzio) la possibilitร  del divorzio รจ data per scontata. Ciรฒ di cui si occupa il Deuteronomio รจ il caso di un uomo che ripudia la propria moglie e vuole sposarla di nuovo dopo che la donna รจ stata sposata e ripudiata da un altro uomo o รจ rimasta vedova. Secondo Dt 24,4 al primo marito non รจ piรน lecito riprendere la donna come sua moglie. Nella Torah e in altri passi della Bibbia (perfino nel caso di Giuseppe e Maria in Mt 1,19) si presuppone che il divorzio sia una prerogativa del marito.
Al tempo di Gesรน il divorzio era dunque ammesso sulla base di un testo dell’A.T. (Dt 24,1-4) e il marito poteva ripudiare la moglie qualora essa avesse commesso qualcosa di immorale ai suoi occhi. Le due grandi scuole rabbiniche del tempo erano divise al riguardo: l’una, quella del rabbi Shammai, piรน rigorosa (che riconosceva legittimo motivo solo il caso di adulterio da parte della moglie), l’altra, quella di rabbi Hillel, piรน permissiva (ammetteva come valido qualsiasi motivo, anche il piรน futile e involontario). Da che parte si schiererร  Gesรน? Dalla parte di Dio (vv. 6-9), infatti egli non si lascia coinvolgere nelle dispute di scuola ma risale alla volontร  originaria di Dio e sottolinea, ancora una volta, l’incapacitร  umana di intendere e fare tale volontร . Gesรน supera le strettoie del legalismo; le sue parole non vertono sulla casistica di ciรฒ che รจ permesso e di ciรฒ che รจ proibito, tutto deve essere vissuto all’insegna di quell’amore che conduce sulla via della croce[5].

4 – Si noti la differenza tra la domanda ยซcosa vi ha comandato Moseยป, e la risposta ยซMose permiseยป.
ยซMose ha permessoยป: Usando il termine ยซordinatoยป nel v. 3 Gesรน ha messo i suoi avversari sulla difensiva e li ha costretti ad usare il termine piรน proprio ยซha permessoยป. La loro ammissione che Mose si รจ limitato a permettere il divorzio lascia aperta la questione dell’ยซordinareยป e prepara il campo per l’asserzione di Gesรน che Mosรจ lo ha fatto solo per la durezza di cuore del popolo.
Il testo citato รจ solo l’inizio del testo di rimando Dt 24,1-4, che รจ secco e crudo. La legge sul divorzio (Dt 24,1-4) per sรฉ era diretta a salvaguardare i diritti della donna e perciรฒ poneva delle condizioni e prescriveva delle formalitร  al marito che intendeva rimandarla. I farisei si interessano, invece, soltanto dell’aspetto a loro favorevole e la interpretano come la concessione di un diritto irrinunciabile.
ยซun atto di ripudioยป: Secondo Dt 24,1.3, il marito rilasciava un documento scritto in cui dichiarava che aveva ripudiato e mandato via di casa la propria moglie. Un esempio di questo ยซlibello di ripudioยป รจ stato trovato tra i rotoli del Mar Morto a Murabba’at (Mur 19 ar): ยซIo divorzio e ripudio di mia spontanea volontร , io Giuseppe figlio di Naqsan … te mia moglie Miriam … di modo che tu sei libera da parte tua di andare e diventare la moglie di qualsiasi uomo giudeo che ti scelgaยป. Il possesso di questo certificato dava alla donna la prova legale che il matrimonio contratto era finito e la rendeva libera di sposare un altro uomo. In questo senso il documento offriva alla donna una protezione legale contro eventuali rivendicazioni del suo precedente marito e la possibilitร  di cominciare una nuova vita.

5 Gesรน ribadisce loro che la legge mosaica non ha valore di precetto, ma di ”concessione1‘ accordata alla ยซdurezza del loro cuoreยป[6] ( cf anche la durezza di cuore dei discepoli stessi ancora dopo la Resurrezione, Mc 16,14; e 3,5; 6,52; Ebr 3,8).
Il termine sklerokardia nel NT รจ usato soltanto qui (e nel parallelo di Mt 19,8) e nel finale aggiunto nel secondo secolo allโ€™Evangelo di Marco: ยซe [Gesรน] li [i discepoli] rimproverรฒ per la loro incredulitร  e ostinazione (= “durezza di cuore”)ยป (Mc 16,14). La durezza di cuore tuttavia รจ uno dei grandi temi biblici. Dato che nell’antropologia biblica il cuore รจ la sede della comprensione e del giudizio nonchรฉ delle emozioni, la durezza di cuore comporta la chiusura totale della mente e delle emozioni nei confronti della veritร . Nei primi capitoli dell’Esodo il faraone รจ presentato come un esempio della durezza di cuore. Nel Sal 95,8 il popolo d’Israele รจ esortato a non seguire il pessimo esempio dei loro antenati nel deserto: ยซNon indurite il cuore, come a Merรฌba, come nel giorno di Massa nel desertoยป. In Mc 3,5 Gesรน nella sinagoga accusa i suoi avversari di essere duri di cuore ma usando il termine pรณrรณsis (ยซcecitร ยป di cuore) e in 4,10-12 l’incapacitร  del pubblico di capire le parabole รจ spiegata in termini della durezza di cuore (pรณrรณsis) dalla profezia di Isaia 6,9-10. In Mc 6,52 l’incapacitร  degli stessi discepoli di Gesรน di capire lui e le sue opere รจ attribuita al loro cuore ยซaccecato = induritoยป (pepรณrรณmenรฉ). Nel contesto del dibattito riguardo al matrimonio e al divorzio in Mc 10,1-12 Gesรน interpreta Dt 24,1-4 nel senso di una concessione temporanea fatta da Dio alla debolezza spirituale del popolo.
Quanto alla ยซdurezza di cuoreยป, che nellโ€™A. T. non fu poca ma si trova tuttavia nei Testi ispirati molto piรน sentimento di quello che si sospetterebbe. Il caso tipico qui resta il Cantico dei Cantici, che celebra il tenero โ€œsentimentoโ€ dellโ€™Amore divino per la Sposa umana in termini analogici, ossia per necessitร  espressi con le categorie umane. Per portare altri esempi, il Signore avvisa Ezechiele che gli deve togliere via ยซla delizia dei suoi occhiยปยป, e lui non deve fare lutto pubblico (Ez 24,15-19). Questo assume il valore di un simbolo, del quale il Profeta deve annunciare al popolo la spiegazione: il Signore infatti sta per togliere alla casa dโ€™Israele il santuario della sua divina presenza, amato dal popolo come una sposa dโ€™amore, essendo per esso ยซlโ€™orgoglio della forza, delizia degli occhi e amore delle animeยป (Ez 24,21).
Nel libro di Tobia, il giovane Tobi lungo il viaggio apprende dallโ€™Angelo Raffaele di essere parente di Raguel, da cui saranno ospitati, il quale ha una figlia, Sara, che per diritto gli spetta come sposa (Tob 6,10-18). Il testo aggiunge a conclusione questa gemma: ยซQuando ascoltรฒ Tobi le parole di Raffaele, e che esisteva per lui una sorella della discendenza della casa di suo padre, molto lโ€™amรฒ, e il suo cuore aderรฌ a leiยป (v. 19, dal codice Sinaitico). Il verbo โ€œaderรฌโ€ (kollรกomai) indica lโ€™adesione nuziale fedele, come in Gen 2,24 (proskollรกomai), e in 1 Cor 6,17.

6-8 ยซAll’inizio della creazione…ยป: All’inizio non era cosรฌ. Studi scientifici recenti ci informano che le leggi del Deuteronomio, benchรฉ nel nucleo risalgano certamente a Mosรจ, tuttavia subirono rifacimenti e nella redazione finale sono circa della fine del sec. 7ยฐ a. C. Mentre il materiale della Genesi che adesso Gesรน cita, quanto a Gen 1, come redazione risale solo alla metร  del sec, 6ยฐ a. C, ma sappiamo che รจ tra i piรน arcaici e Gen 2, la sua redazione con materiale piรน antico risale almeno al 10ยฐ secolo a. C. In sostanza, il Deuteronomio viene dopo ‘l’inizio” e apporta gravi modifiche ad esso.
Gesรน quindi si richiama “all’inizio della creazione” (Gen 1,1, e poi vv. 2-31, e 2.1-4a). Allora il Signore procedette a fasi creazionali dell’uomo, nella prima, “all’inizio, li fece maschio e femmina” (Mc 10,6b; che cita Gen 1,26-27; 5,7), e in conseguenza nella seconda fase dispone tutto in modo che l’uomo abbandona padre e madre per “aderire” nuzialmente alla sua donna (v. 7, che cita Gen 2,24; ripreso poi anche in Ef 5,31, cf II Lettura della Domenica XXI).
Il fine divinamente disposto รจ che i due siano un’unica “carne”, ossia esistenza (v. 8a, che finisce di citare Gen 2,24; Mal 2,15; 1 Cor 6,16-17). Essi, in termini teologici posteriori, sono consustanziali (= che ha identica natura e sostanza, come รจ detto delle tre persone divine).
L’affermazione seguente di Gesรน รจ un commento netto: ยซCosicchรฉ non piรน sono due, bensรฌ l’unica carneยป (Mc 10,8b). Ossia i due non hanno due sorti diverse e due statuti ontologici (L’ontologia รจ una branca della filosofia che studia le modalitร  dell’essere in quanto tale al di lร  delle sue determinazioni particolari o fenomeniche).
I due restano due, il maschio e la femmina e tuttavia sono l’uno vivente. Perchรฉ i due, il maschio e la femmina in quanto coppia umana resa unica carne unita in modo irreversibile dal Signore Creatore, sono consustanziali: e sia perchรฉ sono l’unica “immagine e somiglianza di Dio” (Gen 1,26-27), e sia perchรฉ hanno ricevuto l’Unico Alito divino, lo Spirito del Signore (Gen 2,7). A questa carne unita e consustanziale il Signore ha assegnato in eterno lโ€™unico statuto ontologico, che รจ la sua unica e comune sorte: la Vita di Dio, la divinizzazione.

9 – ยซl’uomo non separi…ยป: Ecco perchรฉ Gesรน in quanto รจ il Signore emana la divina sentenza: “L’uomo non divida quello che Dio unรฌ”. Quest’ultimo verbo, “unรฌ”, in greco รจ syzeรบgnymi, alla lettera con-giogare, aggregare sotto l’unico giogo o vincolo, da cui syzygia, vincolo matrimoniale, e syzygos, coniuge; analogamente, il latino coniugare, coniugium, coniux. L’immagine simbolica รจ antica, e chiara, si puรฒ arare solo con due bovi appaiati con il giogo, non con uno. Una nota storica: i pagani concedevano il divorzio, ma furono costretti poi (come i Romani) a emanare legislazioni restrittive, per limitare gli immani danni sia alla morale pubblica e alla famiglia e ai figli, e sia alla stessa compagine sociale, che era devastata dal disordine e dalla denatalitร . La Chiesa antica conosceva il “Mistero grande” delle nozze cristiane esemplate sulle Nozze divine tra Cristo e la Chiesa (Ef 5,32), e non conobbe la piaga del divorzio. Essa fu reintrodotta dalla legislazione permissiva di imperatori cristiani (nel secolo 6ยฐ), i quali permisero la dissoluzione del matrimonio ai fedeli e le seconde e terze nozze.

10 – ยซRientrati a casa…ยป: I discepoli sentono dal Maestro affermazioni che li spaventano, e quando stanno con Lui a casa cercano spiegazioni. Il Signore le dร , ed esse sono ancora piรน severe.

11 – ยซChi ripudia…ยป: Lo sposo che divorzia e si risposa, infrangendo l’alleanza divina nuziale, commette adulterio rispetto alla sposa ripudiata, e reciprocamente, per la paritร  assoluta dell’uomo e della donna, anche la donna che ripudia il marito e si risposa, commette adulterio

12 – ยซse la donna... ยป: Solo Marco al v. 12 (cf. in sinossi Mt 19,9 e Lc 16,18) aggiunge che il divorzio รจ escluso non solo per l’uomo, ma anche per la donna. Si comprende che Marco ha presenti le donne delle comunitร  provenienti dal paganesimo, come quelle di Roma, alle quali la legge, a differenza da quella ebraica, accordava l’iniziativa del divorzio (cf. 1 Cor 7,10-11).

13 – ยซGli presentavano…ยป: L’argomento trattato รจ triste (fonte di dolore ancora oggi) e certo il Signore ne aveva il cuore stretto. Ma ecco il suo cuore riceve una consolazione. Le madri affettuose gli presentano i loro bambini affinchรฉ Gesรน “li tocchi”, ossia imponga la mano su essi per benedirli, come soleva fare (vedi il precedente e parallelo Mt 19,13).

14 – ยซs’indignรฒยป: I discepoli si sono posti come guardie del corpo, e pensando di non essere visti da Gesรน rimproveravano quelle madri, in fondo anche per gelosia. Gesรน invece se ne accorge e se ne indigna, e li riprende: ยซLasciate che i bambini vengano a Me, e non glielo impediteยป. Egli รจ la Speranza d’Israele e delle nazioni, ma i bambini sono la sua speranza, perchรฉ riempiranno il Regno dei cieli: “infatti, di essi รจ il Regno dei cieli”.

15 – ยซIn veritร  vi dico…ยป: E’ la formula (a noi ormai nota) delle affermazioni solenni: la logica su cui รจ fondato il vincolo[7] matrimoniale diventa anche quella richiesta per entrare nel regno di Dio: i bambini sono il simbolo di questa logica; essi infatti non comprendono nulla e non possono far nulla. Cosรฌ pensano i discepoli e scacciano le mamme e i loro piccoli; l’atteggiamento dei discepoli riflette pienamente la mentalitร  ebraica secondo cui i figli erano considerati come una benedizione di Dio (cf. Salmo responsoriale ai vv. 3-5; Sal 128,3-4; ecc.), ma finchรฉ non raggiungevano i dodici anni[8], in genere erano poco considerati o addirittura trascurati, perchรฉ ritenuti incapaci di apprendere gli insegnamenti della legge di Dio.
Il regno di Dio non dipende dalle prestazioni dell’uomo; i discepoli devono imparare proprio dai bambini ad accogliere il regno non come una conquista ma come un regalo. Un dono d’amore.
ยซcome un bambinoยป: ecco come si consegue il Regno dei cieli: occorre lasciarsi fare da Dio come un bambino, ossia totalmente dipendenti da Dio, gioiosi ed entusiasti della vita; che vedono solo il bene senza compiere il male (Cfr anche XXV Dom. Tempo Ord. B).

16: – ยซli benedicevaยป: Grandiosa, sconvolgente รจ la scena finale, Gesรน, il Bambino unico del Padre, abbraccia i fratellini suoi piรน vicini al Cuore divino del Padre; poi li benedice, ponendoli in comunione intensa con il Padre, ed impone le mani come segno dimostrativo di questa comunione, per la quale prega.
Gesรน, il Maestro e lโ€™Unico Pastore, mostra la sua speranza, e come la ama. Abbraccia i bambini e impone le mani su essi e li benedice, affinchรฉ si portino la divina benedizione nella vita e siano benedizione per tutti gli uomini, ai quali servono da esempio vitale.
Dio ci chiama a un amore senza limiti. Egli ce ne renda capaci!

II Colletta

Dio, che hai creato lโ€™uomo e la donna,

perchรฉ i due siano una vita sola,

principio dell’armonia libera e necessaria

che si realizza nellโ€™amore;

per opera del tuo Spirito riporta i figli di Adamo

alla santitร  delle prime origini, e dona un cuore fedele,

perchรฉ nessun potere umano osi dividere ciรฒ che tu stesso hai unito,

Per il nostro Signore Gesรน Cristo, tuo Figlio, che รจ Dio…

lunedรฌ 28 settembre 2015
Abbazia Santa Maria di Pulsano

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[1] Il salmo 127, di genere Didattico Sapienziale, celebra la felicitร  che Dio accorda al giusto; Dio lo benedice nel suo lavoro e soprattutto nella sua famiglia. Il pellegrino che andava a Gerusalemme, cantando questo salmo, portava nel cuore la sua famiglia e vedeva nella benedizione, che cercava presso Dio, la garanzia di quella gioia, che, tante volte, aveva goduto nell’intimitร  della sua casa.

[2] Il brano della prima lettura รจ stato scelto perchรฉ richiamato dall’evangelo. Esso รจ desunto dal cosiddetto racconto Javista della creazione dell’ uomo. Si tratta di un racconto sulle origini, che vuole risalire alle condizioni fondamentali e originarie dell’esistenza umana, prima di dare inizio alla storia degli uomini, si parla delle condizioni stesse nelle quali si svolge tale storia.

[3] Per chi dalla Galilea voleva raggiungere la Giudea e Gerusalemme senza attraversare la Samaria, non restava che varcare il Giordano e attraversare la Perea, regione che appunto si estendeva al di lร  di quel fiume, per poi passare nuovamente al di qua, nei pressi di Gerico (cf. Mc 10,46).

[4] La storia di questa donna รจ intricata come quella di tutta la sua famiglia. Figlia di Aristobulo, il quale a sua volta era figlio di Erode il Grande e, quindi, fratello di Erode Antipa, era andata sposa ad un suo zio, che Marco (6,17) chiama Filippo (mentre Flavio lo dice semplicemente Erode). Vivevano ambedue a Roma con una figlia di nome Salome, quando nella capitale giunse il loro rispettivo zio e fratello o meglio fratellastro, Erode Antipa, perchรฉ anch’egli, come giร  detto, era figlio di Erode il Grande, ma di diversa madre. La donna si lasciรฒ subito conquistare da lui e lo seguรฌ in Palestina insieme alla figlia, convivendo con lui, che frattanto aveva ripudiato la sua legittima moglie, e seguendolo poi in esรฌlio nelle Gallie.

[5] Ora nel matrimonio ma ascolteremo nelle domeniche successive (cf XXVIII e XXIX) come essere discepoli nelle ricchezze (10,17-31) e nell’autoritร  (10,35-45).

[6] In greco sklerokardia = cuore sclerotico; รจ il cuore diventato ormai insensรฌbile (un pezzo dรฌ osso potremmo dire).

[7]Al v. 7 quando si parla di uomo congiunto alla sua donna Marco usa il verbo greco proskollรกล che letteralmente possiamo tradurre “incollato a”.

[8] Dodici anni era l’etร  in cui il ragazzo ebreo diventava religiosamente adulto; era quindi tenuto ad osservare tutte le prescrizioni religiose in quanto ยซfiglio del comandamento ยป (bar-mizivah). Come membro a pieno titolo della comunitร  conta per formare il minjan, il numero minimo di dieci uomini richiesto per il culto comunitario.

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