Lasciarono tutto e lo seguirono
Tutta la liturgia di oggi insiste sulla chiamata che il Signore rivolge ai suoi servi senza loro merito: egli si fa vicino, si fa vedere e incontrare, trasfigura le loro storie, ed essi, che lo hanno visto, testimoniano quanto รจ accaduto nella loro vita e accolgono con docilitร la vocazione ricevuta perchรฉ si compia quanto Dio ha pensato per loro a beneficio di tutto il mondo.
Nella prima lettura Isaia riconosce la sua originaria condizione di uomo dalle labbra impure, eppure proprio lui ha visto con i suoi occhi il Re, il Signore degli Eserciti. La sua colpa รจ tolta, il suo peccato รจ espiato, ed egli puรฒ rispondere il suo ยซEccomi, manda meยป. Il salmo rende lode al Signore, che accresce la forza del suo consacrato. San Paolo, nella seconda lettura, testimonia di aver visto Gesรน risorto e la sua vita trasformata dopo quellโincontro, non per suo merito ma per la grazia di Dio che รจ con lui.
Non siamo noi ad agire, con le nostre povere forze, รจ il Signore che compie in noi โlโopera delle sue maniโ, come la definisce il salmo di oggi. Possiamo gettare le reti e raccogliere ogni genere di pesci solo sulla sua parola, altrimenti, senza di Lui, faticheremo tutta la notte, nel buio e privi di prospettive, per non prendere nulla.
Questa รจ lโesperienza personalissima di Simone, che, pur avendo giร una conoscenza di Gesรน, vede veramente chi Egli sia solo dopo questo episodio, nel quale vive in prima persona lโintervento salvifico del Signore. Comprende di essere un peccatore e decide di seguirlo con radicalitร , lasciando quello che cโera prima per stare solo con Lui.[…]
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