Laura Paladino – Commento al Vangelo del 4 Giugno 2023

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Chiamati a vivere l’eredità dell’amore

La grazia del Signore Gesù, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo sono con tutti noi»: è questo che ci permette di «essere gioiosi, tendere alla perfezione, farci coraggio a vicenda, vivere in pace, salutarci con il bacio santo. Il Dio dell’Amore e della pace è con noi» (II lettura, 2Corinzi). La grandezza del dogma trinitario si offre all’uomo nella sua pienezza e verità, mostrando un Dio vicino, amico, non chiuso in una turrita perfezione ma presente in mezzo a noi, vivo, abitante per grazia in ogni battezzato: di questo Dio l’adam maschio e femmina, che come la Trinità è unum ma non unus, è «immagine e somiglianza» (Genesi 1,26).

Il nostro Dio, Amore e Relazione di Persone, che ci ha fatti per sé e ci vuole con sé nella sua eternità, è lo stesso ieri, oggi, sempre: celebriamo la Trinità, tutti gli anni, immediatamente dopo il Tempo di Pasqua, nella prima delle solennità del Tempo ordinario che seguono la Pentecoste e ci aiutano a comprendere come dopo l’evento pasquale, che abbiamo meditato nel giorno glorioso e pieno dei 50 giorni, tutto è trasformato dal mistero della salvezza e dal dono dell’Alleanza nuova.

Il mondo e l’umanità sono immersi per sempre nella Pasqua del Salvatore: il Corpo di Gesù, offerto nella Santa Cena quale memoriale e sacramento, e lo Spirito del Signore emesso sulla Croce, effuso sugli apostoli nel respiro di vita del Cristo (Giovanni 20,22) e nella discesa del Paraclito, sono la certezza che il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe è sempre con l’uomo, creatura che ama di un amore sponsale, dal principio della storia e fino alla fine del mondo, indipendentemente da come ciascuno accolga questo grande dono. […]

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