Il Vangelo del Giorno, 4 luglio 2016, Mt 9, 18-26

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Il testo ed il commento al Vangelo del 4 luglio 2016 – Mt 9, 18-26

XIV Settimana del Tempo Ordinario – Anno II

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https://youtu.be/shGVCepcpqQ

Colore liturgico: bianco

Le letture del giorno: Os 2,14.15-16.19-20; Sal 144; Mt 9, 18-26

Seconda settimana del Salterio

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Mt 9, 18-26
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, [mentre Gesù parlava,] giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli.
Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata.
Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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Commenti al Vangelo di Mt 9, 18-26

Commento a cura di Paolo Curtaz

[ads2] Gesù si mette a perdonare i peccati, dove andremo a finire? E senza confessione, senza penitenza, e senza averne l’autorità, dove andremo a finire! I benpensanti di Nazareth, e quelli che ancora oggi sono presenti nelle nostre parrocchie, sono basiti dalla manica larga di Gesù, turbati, scossi. Il paralitico è tale perché ha peccato, lo sanno tutti, Dio, giustamente, castiga i peccati degli uomini mandandogli un sacco di accidenti, come osa, Gesù, smentire questa diceria? Gesù restituisce dignità al paralitico, cresciuto a pane e sensi di colpa, lo riempie di speranza, di tenerezza, di accoglienza. Non è un maledetto, è un prediletto. Non è più il tempo, questo, in cui i malati e i perdenti si sentono abbandonati da tutti, anzitutto dal Dio che sta dalla parte dei giusti e degli integerrimi. Dio non pensa cose malvagie riguardo al paralitico. Ha sbagliato, come tutti, ha un’ombra, come tutti, ma non è questa la causa della sua ferita lacerante, né della sua malattia. È la ferocia e l’odio degli altri, il giudizio e la sua insicurezza ad averlo tagliato fuori da tutto. Fuorché da Dio. Ogni colpa, ogni peccato, ogni paralisi del corpo e dell’anima sono, semplicemente, guariti: il Regno, ora, è presente.

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