Il commento al Vengelo
del 30 Marzo 2019
su Lc 18, 9-14
Sabato della III settimana di Quaresima
Anno III/C
Colore liturgico: VIOLA
- Periodo: Sabato
- Il Santo di oggi:
- Ritornello al Salmo Responsoriale: Voglio lโamore e non il sacrificio
- Letture del giorno: Os 6, 1-6; Sal.50; Lc 18, 9-14
- Calendario Liturgico di Marzo
Lc 18, 9-14
Dal Vangelo secondoย Luca
In quel tempo, Gesรน disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
ยซDue uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava cosรฌ tra sรฉ: “O Dio, ti ringrazio perchรฉ non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adรนlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietร di me peccatore”.
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornรฒ a casa sua giustificato, perchรฉ chiunque si esalta sarร umiliato, chi invece si umilia sarร esaltatoยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:
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Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini
Chi si umilia sarร esaltato.
ยซVenite, ritorniamo al Signore: egli ci ha straziato ed egli ci guarirร . Egli ci ha percosso ed egli ci fascerร . Dopo due giorni ci ridarร la vita e il terzo ci farร rialzare, e noi vivremo alla sua presenza. Affrettiamoci a conoscere il Signore, la sua venuta รจ sicura come lโauroraยป. La Quaresima รจ il tempo del ritorno, della conversione. โSignore, tu mi scruti e mi conosci, tu sai quando seggo e quando mi alzo. Penetri da lontano i miei pensieriโ. Quindi quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare per essere visti dagli uomini.
Tu, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserร . ร bello pensare e crede che la preghiera vera รจ un ritorno, che fascia le ferite, che ci ridร vita, che ci fa risorgere dopo โdue giorniโ in una meravigliosa aurora pasquale. La povertร , lโindigenza spirituale, le nostre fragilitร , lโurgenza di Dio, ci muovono alla preghiera pura e sincera. Lโostacolo che invece vanifica la preghiera รจ lโintima presunzione di essere giusti e disprezzare gli altri; lโautosufficienza รจ di coloro che credono di avere in se stessi il dio. Ben li rappresenta la voce stentorea del fariseo, che stando in piedi, credeva di pregare dicendo: โO Dio, ti ringrazio perchรฉ non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano.
Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedoโ. Un vantarsi soltanto di se stesso, un giudice degli altri, un incapace di scrutare la propria coscienza, sazio del proprio bene tutto formale ed esteriore. Diremmo un bene senzโanima! Ecco invece la voce umile e sommessa del pubblicano: โfermatosi umilmente a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: โO Dio, abbi pietร di me peccatoreโ.
Appaiono chiari gli elementi che rendono la preghiera preziosa e accetta agli occhi di Dio: lโorante rispetta la โdistanzaโ come segno di ossequio, non osa alzare gli occhi, รจ sinceramente umile, si batte il petto: concorrono fede, devozione, contrizione e confessione; sono i motivi per cui il pubblicano, a differenza del fariseo, tornรฒ a casa sua giustificato, perchรฉ, ecco la conclusione del Signore: โchiunque si esalta sarร umiliato, chi invece si umilia sarร esaltatoโ. La Madre del Signore ci conferma quanto sia accetta al Padre celeste la virtรน che gli consente di operare grandi cose! Dio ยซHa guardato l’umiltร della sua servaยป.
Umili e pentiti.
