Il commento alle letture di domenica 31 Marzo 2019 a cura di don Enzo Pacini cappellano del carcere ยซLa Dogaiaยป di Prato.
Il figlio perduto e il padre misericordioso
La liturgia di questa domenica ci presenta la parabola del figlio perduto (Lc 15,1-32), un brano che davvero racchiude in sรฉ unโimmensa ricchezza di stimoli, unโimpressionante attualitร messa in luce da moltissimi commentatori, perciรฒ รจ davvero difficile commentarlo in poche righe. Potremmo, accostandolo alla prima lettura (Gs 5,9-12), soffermarsi su qualche consonanza degna di nota. A prima vista non sembra ve ne siano, si tratta della narrazione dellโarrivo del popolo, finalmente, nella terra promessa. Sรฌ, รจ un rientro a casa dopo molti anni di lontananza in schiavitรน, ma tutto il dramma del rapporto con il padre e il fratello che troviamo nel Vangelo qui non cโรจ. Tutto sembra liscio ma forse non รจ cosรฌ: lโinvito di Dio a gioire per il compimento della liberazione, lโallontanamento dellโinfamia, si unisce al ritorno a una vita normale, al mangiare i frutti della terra, la cessazione del prodigio del pane del cielo… non cโรจ un velo di tristezza in tutto questo? Unโepopea gloriosa e drammatica si chiude, si ricomincia a zappare la terra, certo non piรน una terra di schiavitรน, ma sarร capace il popolo di vivere questa libertร o, dopo aver rimpianto le cipolle di Egitto (cf. Nm 11,5), adesso rimpiangerร la manna, che pure a volte aveva disprezzato (cf. Nm 21,5)?
Nella disputa sul pane di vita la folla dirร a Cristo: ยซQuale opera compi? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto…ยป (Gv 6,31), il ricordo di quel tempo come un momento epico, insuperabile, forse dimostra che la mentalitร รจ ancora quella che ritroviamo nella tristezza del fratello maggiore. ยซNon capisci che tutto quel che รจ mio รจ tuo?ยป, dirร a lui il padre, ovvero perchรฉ non sei capace di vedere quello che sei, quello che hai, come dono, perchรฉ non vedi la tua signoria e stai a contendere con tuo fratello per pochi spiccioli? E sai qual รจ la riprova che tu non apprezzi questo dono? Il fatto che non ami la vita dellโaltro, che sei disposto a sacrificarla in nome di principi, valori che ritieni non negoziabili, la difesa della cultura, della razza, della religione, dellโeconomia e tutto il pacciame prodotto dalla schiavitรน delle tue paure.
Forse qualcuno ricorderร un personaggio del film ยซBlade Runnerยป, lโandroide replicante che dopo aver gonfiato come una cornamusa a suon di pugni il protagonista, lo salva allโultimo momento dal precipitare da un palazzo perchรฉ sente che la sua vita sta finendo, รจ solo un robot sofisticato con una durata limitata, e forse in un ultimo slancio per la vita che aveva imparato ad apprezzare non vuole che venga perduta dal nemico che gli dava la caccia; e proprio lui, dipinto allโinizio come una macchina assassina, sarร per questo uno dei personaggi piรน umani. Anche la parabola si conclude mettendo in luce ciรฒ che conta: che il fratello dato per morto sia tornato in vita, un miracolo inaspettato, sembra quasi di vedere il padre – Dio che sorride di questa ovvietร . Ma non sappiamo se questo sorriso abbia trovato accoglienza da parte dellโaltro, se lโottusitร di fronte a una realtร evidente abbia prevalso. Il Vangelo non รจ un romanzo a lieto fine, i giochi sono aperti fino allโultimo. Per cui non รจ inutile richiamare alcune righe di un brano abbastanza noto, di Nazim Hikmet: ยซAma le nuvole, le macchine, i libri, ma prima di tutto ama lโuomo. Senti la tristezza del ramo che secca, dellโastro che si spegne, dellโanimale ferito che rantola, ma prima di tutto senti la tristezza e il dolore dellโuomoยป.
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don Enzo Pacini, Presbitero diocesano (Prato).
Cappellano del carcere, vicedirettore dellโufficio pastorale dei migranti (per la pastorale dei nomadi), consulente ecclesiastico diocesano Movimento Apostolico Ciechi, segretario del vicariato Prato Sud-Est.
Dati aggiornati al 14/02/2019
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