Il Vangelo del Giorno, 30 marzo 2017 – Gv 5, 31-47

Il testo ed il commento al Vangelo di oggi,
30 Marzo 2017 – Gv 5, 31-47

Quarta settimana del Tempo di Quaresima

[box type=”info” align=”” class=”” width=””]

  • Colore liturgico: Viola
  • Periodo: Giovedì
  • Il Santo di oggi: S. Secondo; S. Leonardo Murialdo; B. Amedeo IX
  • Ricordati di noi, Signore, per amore del tuo popolo.
  • Letture del giorno: Es 32, 7-14; Sal.105; Gv 5, 31-47

[/box]

Gv 5, 31-47
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai Giudei:

«Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera.

Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.

Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.

E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato.
Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita.

Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio?

Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Commento al Vangelo del giorno – Gv 5, 31-47

Commento a cura dei Monaci Benedettini

C’è un altro che d testimonianza di me. Il Santo di Dio.

“Vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza!”. Con questa risposta di fuoco Gesù azzittisce i giudei che Lo vogliono morto, dato che Egli si è proclamato Figlio di Dio in persona. Ed Egli continua dicendo: “Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a Me, perché egli ha scritto di Me!”.

Sì, Mosè, Isaia, Geremia, tutti i Profeti, e per ultimo San Giovanni Battista hanno annunciato, con parole sante ed ispirate, la venuta del Messia, del Figlio di Dio sulla terra. Ma la testimonianza più forte sono proprio le opere che Gesù compie: i ciechi vedono, i sordi odono, i lebbrosi sono guariti, i morti risùscitano al passaggio di Gesù, e ai poveri viene annunciato il Regno di Dio.

Ed è proprio vero che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire! “Voi scrutate le Scritture, ma sono proprio esse che danno testimonianza di Me. Ma voi non volete venire a Me per avere vita. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio!”. Infatti per amare Dio è necessario avere fede in Lui, ma per avere fede in Lui è necessaria l’umiltà, che oggi è una virtù rara.

Chiediamo alla Madonna la grazia dell’umiltà, a Lei che è l’umile Serva del Signore. Dio ha potuto fare grandi cose in Lei, e grandi cose farà il Padre oggi in ognuno di noi.

Read more

Local News