Il Vangelo del giorno, 22 Dicembre 2018 – Lc 1, 46-55

Il commento al Vengelo del
22 Dicembre 2018 su Lc 1, 46-55

TERZA SETTIMANA DEL TEMPO DI AVVENTO – Anno III/C

Colore liturgico: VIOLA

  • Periodo: Sabato
  • Il Santo di oggi:
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Il mio cuore esulta nel Signore, mio Salvatore
  • Letture del giorno: 1Sam 1,24-28; 1Sam 2; Lc 1, 46-55
  • Calendario Liturgico di Dicembre

Lc 1, 46-55
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:

Commento al Vangelo a cura dei Monaci Benedettini

Il Cantico di Maria.

Il saluto di Elisabetta alla sua giovane cugina è come un’eco di quello dell’Angelo Gabriele, e il Cantico di Maria è a sua volta la risposta di incomparabile ricchezza e bellezza ad ambedue.

Le parole delle donne ripiene di Spirito Santo sono un meraviglioso intreccio di sentimenti che si compenetrano ed esprimono tutto ciò che una creatura può esprimere al suo Creatore e Redentore: stupore per le meraviglie da Lui operate in loro e per mezzo loro, assieme a gratitudine, amore e ineffabile gioia. Ambedue le mamme, la giovane e l’anziana, sono profondamente consce del loro nulla e della degnazione di Dio verso di loro e dell’assoluta gratuità del dono della loro fecondità: ha guardato all’umiltà della sua serva e a che devo che la Madre del mio Signore venga a me.

Come Anna, loro figura e antesignana, offriranno se stesse assieme al frutto del loro seno totalmente al servizio del Signore e del suo Regno.

Il cantico di Maria e l’esclamazione di Elisabetta e l’adempimento del voto di Anna dovrebbero risuonare anche in noi dal profondo del nostro essere. Che senso può infatti avere il Natale, la festa dei doni, senza il ricordo e il grazie profondamente sentiti e vissuti per il Dono del Redentore?

Senza il dono di noi stessi a Dio e ai fratelli?

O Re delle Genti e Pietra angolare della Chiesa, Vieni e salva l’uomo che hai tratto dalla terra.

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