Il Vangelo del Giorno, 22 maggio 2016, Gv 16, 12-15

Il testo ed il commento al Vangelo del 22 maggio 2016 – Gv 16, 12-15 – Domenica della Santissima Trinità – Anno II.

https://youtu.be/kl59L4XM_iE

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]

  • Colore liturgico: bianco

Le nude domande del VangeloLe nude domande del Vangelo.
Meditazioni proposte a Papa Francesco e alla Curia romana

Le letture del giorno: Prv 8, 22-31; Sal 8; Rm 5, 1-5; Gv 16, 12-15

Gv 16, 12-15
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

 

[/box]

Commento al Vangelo di Gv 16, 12-15

Commento a cura dei Monaci Benedettini

[ads2]Il Dio Uno e Trino.

Oggi celebriamo il mistero del nostro Dio, Uno e Trino. Tre persone, Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo, in un’unica natura, nell’unità perfetta, in una reciproca relazione di amore. È il Dio inaccessibile alla nostra fioca luce, me che si è rivelato a noi nella scrittura sacra, con la forza della sua parola, che si è incarnato per noi nella persona di Cristo, che ci ha resi capaci di comprenderlo con la luce dello Spirito Santo, che si fonde con ciascuno di noi nel mistero eucaristico. Chi vive la liturgia della Chiesa con attenzione si accorge che il nostro tempo e tutte le nostre liturgie sono segnate dal mistero trinitario.

Tutta la nostra vita è orientata verso la Trinità. Il buon cristiano inizia la sua giornata, ogni sua preghiera, ogni sua azione nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Dal battesimo alla morte la nostra esistenza è contrassegnata dal sigillo della santissima Trinità. Così ciascuno di noi lega il cielo alla terra e la terra al cielo. Così il mistero, che tale sempre rimane, si svela nell’intimità della comunione. «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”. Anche se inaccessibile e incomprensibile nella sua infinita perfezione, inibita in noi e possiamo godere della sua presenza, diventando tempio sacro di Dio. Così superiamo l’influsso malefico della nostra debolezza, il peso della nostra carne e delle nostre passioni. “Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi”.

Dobbiamo solo adoperarci, con tutte le nostre migliori disposizioni ad essere accoglienti e ben disposti in tutta la nostra persona, anima e corpo, affinché prendiamo coscienza della nostra consacrazione trinitaria. “Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?”. Il mistero diventa però buio completo quando non facciamo spazio a Dio. Ricadiamo nella solitudine e nella morte, mentre ci viene offerta la pienezza della vita in Dio. Oggi adoriamo l’unico Dio in tre persone. Lo adoriamo come creatore e Signore, come Redentore nostro e lampada che rischiara il cammino dell’umanità e di ciascuno di noi. Soprattutto adoriamo colui che vive in noi e ci santifica nel suo amore di Padre nel Figlio suo Gesù Cristo e nello Spirito Santo.

Read more

Local News