Il Vangelo del Giorno, 3 Aprile 2018 – Gv 20, 11-18

Il commento al Vengelo del
3 Aprile 2018 su Gv 20, 11-18

Prima settimana del Tempo di Pasqua – Anno II/B

  • Colore liturgico: Bianco
  • Periodo: Martedì
  • Il Santo di oggi: Ottava di Pasqua – S. Sisto I; S. Luigi Scrosoppi – P
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Dell’amore del Signore è piena la terra Opp. Alleluia, alleluia, alleluia,
  • Letture del giorno: At 2, 36-41; Sal.32; Gv 20, 11-18
  • Calendario Liturgico di Aprile
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:

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VANGELO DEL GIORNO
Gv 20, 11-18
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».
Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo..

Commento al Vangelo a cura dei Monaci Benedettini

Non mi trattenere.

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Maria ha il suo primo incontro con Gesù Risorto; è un incontro decisivo: per Maria e per la sua vita. Ella piange per la morte del suo Maestro; non è ancora entrata nel suo mistero Pasquale.

Ancora è sopraffatta da sentimenti che la chiudono in se stessa. Si mette ancora al primo posto, pone avanti i suoi desideri umani; legittimi, ma che ancora sono incrostati dall’umana debolezza. Il suo gesto di afferrare ancora Gesù è slancio di stupore ed è movimento di amore. Gesù però le risponde: Non mi trattenere, quasi ad evidenziare come Maria sia ancora legata in un suo personale egoismo.

Gesù diventa, quindi, inafferrabile. Egli, il Risorto, non vuole che gli si imponga una barriera. Chiede un incontro personale ed intimo ma chiede che questo avvenga nel suo Mistero Pasquale non nelle nostre categorie umane. L’incontro sarà in un’altra dimensione, non nella nostra. In questo movimento abbiamo l’opposto dell’Incarnazione, quando Egli ha voluto assumere un corpo umano; ora Egli ci chiede un incontro che trascende la nostra natura e sublima i nostri sentimenti.

Nell’Eucaristia abbiamo questo incontro. L’Eucaristia non è una “gabbia” per Gesù. Non è opera dell’uomo che predomina sulla volontà divina. Nell’Eucaristia, Gesù rimane fedele a sé stesso e si ripresenta a noi nel suo Mistero; afferriamolo allora in questo momento, facciamolo nostro ma come vuole Lui, non secondo i nostro preconcetti ma sul piano divino, pasquale, eterno.

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