Il Vangelo del giorno, 1 Aprile 2019 – Gv 4, 43-54

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Il commento al Vengelo
del 1 Aprile 2019
su Gv 4, 43-54

Lunedรฌ della IV settimana di Quaresima
Anno III/C

Colore liturgico: VIOLA

  • Periodo: Lunedรฌ
  • Il Santo di oggi:
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Ti esalterรฒ, Signore, perchรฉ mi hai risollevato
  • Letture del giorno: Is 65, 17-21; Sal.29; Gv 4, 43-54
  • Calendario Liturgico di Aprile

Gv 4, 43-54
Dal Vangelo secondoย Giovanni

In quel tempo, Gesรน partรฌ [dalla Samarรฌa] per la Galilea. Gesรน stesso infatti aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella propria patria. Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero, perchรฉ avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch’essi infatti erano andati alla festa.
Andรฒ dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l’acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafร rnao. Costui, udito che Gesรน era venuto dalla Giudea in Galilea, si recรฒ da lui e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perchรฉ stava per morire.
Gesรน gli disse: ยซSe non vedete segni e prodigi, voi non credeteยป. Il funzionario del re gli disse: ยซSignore, scendi prima che il mio bambino muoiaยป. Gesรน gli rispose: ยซVa’, tuo figlio viveยป. Quell’uomo credette alla parola che Gesรน gli aveva detto e si mise in cammino.
Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: ยซTuo figlio vive!ยป. Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: ยซIeri, un’ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciatoยป. Il padre riconobbe che proprio a quell’ora Gesรน gli aveva detto: ยซTuo figlio viveยป, e credette lui con tutta la sua famiglia.
Questo fu il secondo segno, che Gesรน fece quando tornรฒ dalla Giudea in Galilea.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:

Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini

ยซTuo figlio vive!ยป.

โ€œCosรฌ dice il Signore: ยซEcco, io creo nuovi cieli e nuova terra; non si ricorderร  piรน il passato, non verrร  piรน in mente, poichรฉ si godrร  e si gioirร  sempre di quello che sto per creare, poichรฉ creo Gerusalemme per la gioia, e il suo popolo per il gaudio. Io esulterรฒ di Gerusalemme, godrรฒ del mio popolo. Non si udranno piรน in essa voci di pianto, grida di angosciaโ€. Ecco come con secoli di anticipo il profeta Isaia preannuncia una Pasqua in Gerusalemme, nella chiesa di Dio, per noi che crediamo nella risurrezione e speriamo in Cristo e nella infinita misericordia di Dio.

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Subito il salmista ci aiuta a dargli lode: โ€œTi esalterรฒ, Signore, perchรฉ mi hai risollevatoโ€; ringraziamo per le nostre rinascite e per tutte le nostre risurrezioni. Ci viene da pensare che quello che il Signore promette in ogni tempo, quello che รจ il suo progetto, quello che egli vuole per noi, non soltanto si realizza e compie puntualmente, ma perfino che tutto viva nel presente di Dio, nella sua storia, che esula dai nostri calendari in una continuitร  di incessante amore. Un bellโ€™esempio ci viene dal Vangelo odierno. Un funzionario del re, un pagano diremmo noi, chiede a Gesรน di scendere nella sua casa a guarire suo figlio, perchรฉ sta per morire. Gesรน รจ la Vita, รจ il vincitore della morte, รจ medico e medicina per ogni malattia.

Chiede perรฒ lโ€™indispensabile apporto della nostra fede e quando la vede e la sente con la costante invocazione, anche dal funzionario, compie il prodigio, concede la grazia. Egli infatti crede alla parola di Gesรน, sa che quello che egli ha detto รจ giร  fatto: e ne ha conferma: mentre scendeva, gli vengono incontro i suoi servi a dirgli: ยซTuo figlio vive!ยป. Ecco che ancora una volta lโ€™autore della Vita, colui che รจ il risorto, dona vita, fa tornare la gioia, spegne nel nostro mondo le voci di pianto e le grida di angoscia.

Rimane perรฒ sempre vero che la vita vera, la vita non soltanto del corpo, ma anche dellโ€™anima, รจ frutto di un martirio e di un amore che รจ giunto fino al morte di croce: Gesรน ne รจ lโ€™autore, ma chiede a noi in modi e momenti diversi, di unirci a quella sua passione per fondere nel migliore compimento il suo martirio con il nostro. Cosรฌ la nostra fede si sublima nella migliore comunione e cosรฌ diventiamo partecipi dei doni di Dio.

Pregare senza stancarsi mai.

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