Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 29 Novembre 2025

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I problemi dellโ€™uomo, quelli veri, rimangono sempre gli stessi nei secoli. Spesso la vita diventa monotona e difficile. Chi non riesce piรน a provare stupore ha la stessa reazione di chi fugge. Si puรฒ fuggire dalla monotonia, dalle responsabilitร , dalla veritร , da qualcuno.

A questo punto si cercano spesso stupefacenti, anestesie per la solitudine e la tristezza. Non รจ solo chi cerca alcol e droga a cadere in questo vortice. Pur di sentirsi amati, di appartenere a qualcosa, si puรฒ sparire in qualcun altro, nellโ€™ossessione verso la propria apparenza, nelle cose, nel lavoro, come nelle sostanze, e si finisce per non riuscire piรน a ritrovare sรฉ stessi.

Eโ€™ in Dio, che ci ha creati a sua immagine e somiglianza, che possiamo realmente ritrovare e conoscere noi stessi. Come antidoto Gesรน ci consiglia la preghiera. Questa soluzione ci sembra la carta debole, quella inutile del mazzo, che non ha mai funzionato piรน di tanto.

Il motivo รจ che non sappiamo pregare, o meglio, che siamo convinti di non saperlo fare. La veritร  รจ che poi solo chi inizia a pregare impara a pregare. Solo chi รจ consapevole di non dover contare solo su sรฉ stesso riesce ad affidarsi anche a Dio.

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