Con il suo solito fare spavaldo, Pietro interpella Gesรน sul numero massimo di “perdoni” da elargire. Si tratta di un “sette”: numero non a caso, nรฉ troppo alto, nรฉ troppo basso, un numero che nella cultura ebraica indica la totalitร , la completezza. Gesรน risponde e intende esprime la necessitร di non mettere limiti a questa pratica necessaria per il nostro cuore e quello altrui.
Per Gesรน, settanta volte sette non fa 490, ma “sempre”! Eppure non รจ facile perdonare. Ce ne accorgiamo tutti i giorni. Ma il perdono รจ un dono, non solo per gli altri, ma soprattutto per noi stessi. Non รจ qualcosa che si vive in un istante, ma รจ un processo, un cammino che parte dall’esperienza del perdono di Dio.
Infatti, riusciamo a perdonare, se in primo luogo ci scopriamo perdonati da Dio, se riusciamo a vivere il perdono che Egli ci dona che, in numeri, ha sempre piรน zeri di ogni debito che possiamo avere con le persone che ci stanno accanto. Il rapporto tra cento denari e diecimila talenti รจ uno a seicentomila!!
In questo tempo di Quaresima siamo invitati a sperimentare in spirito e veritร il perdono di Dio, in modo particolare vivendo il Sacramento della Riconciliazione, chiediamo al Padre di aiutarci a vivere di perdono! L’unico peccato imperdonabile รจ credere di non aver bisogno di perdono!
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