Questo episodio del Vangelo potrebbe concludersi in maniera trionfale con la frase ยซE salรฌ sulla barca con loro e il vento cessรฒยป.
Ma questo libro non รจ la storiella oggettiva e semplificante di un Dio che si avvicina e ci salva dโun botto; รจ la storia di una relazione โ ora riuscita, ora fallimentare โ fra il Signore e i suoi amici. Il racconto di questa buona notizia รจ realistico proprio perchรฉ davanti a Gesรน presenta degli uomini pieni di dubbi, confusioni, paureโฆ
Non รจ difficile pensarci lรฌ, insieme ai discepoli, su quella barca. Lโultima inquadratura non รจ su Gesรน che placa la tempesta e sale a bordo, ma su ciรฒ che sta succedendo interiormente a ognuno di noi spettatori; lโespressione che descrive questo stato dโanimo si potrebbe tradurre dal greco ยซerano sconvolti, completamente fuori di sรฉยป. Non importa quanti miracoli ci si parano davanti gli occhi nella vita: se continuiamo a voler controllare tutto saremo sempre soltanto impauriti e infastiditi da ciรฒ che non riusciamo a spiegare (come i discepoli davanti a Gesรน che cammina sullโacqua in mezzo alla tempesta); se ci lasciamo stordire e indurire dalla quotidianitร rimarremo sempre indifferenti (come i discepoli con il miracolo dei pani).
Cโรจ solo un modo per aprirsi ai miracoli, per riconoscere nelle svolte faticose e apparentemente casuali della nostra vita il senso piรน bello che si va dispiegando: rientrare dentro noi stessi. Ce lo insegna Gesรน, che dopo lunghe ore di predicazione sente il bisogno di ritrovarsi da solo col Padre. ร soprattutto in momenti come questi che ci viene data la luce per rileggere il resto della giornata. Non smettiamo di chiederla e questo sguardo nuovo cambierร anche le nostre azioni.
Comunitร Centro Poggeschi
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato
