Gli occhi di Maria ci accompagnano davanti a questa scena.
Occhi che piangono. Per breve tempo la morte restituisce centralitร al corpo da toccare e preparare, corpo che diventa presenza di chi non cโรจ piรน. E quella corsa contro il โtempo della corruzioneโ che fa della carne il petalo di un fiore che ancora splende sul campo โ nel sepolcro โ dallโalba al tramonto. Si trova in questo tempo Maria, con occhi stancati dal pianto dove le lacrime di dolore offuscano la sua capacitร di vedere: di fronte al sepolcro spalancato โ il vuoto giร pieno della Pasqua โ Maria vede solo unโassenza, quella del corpo morto di Cristo, che vuole ancora toccare e preparare per la sua ultima fioritura. Quanti come Maria si trovano travolti da questo modo di vivere il luttoโฆ forse anchโio.
Occhi che non riconoscono. Anche di fronte allo stesso Gesรน che le si avvicina e le parla โ che le chiede del suo piangere e chi cerca โ Maria non vede, non riconosce ancora la Pasqua. ร tutta versata sul quel corpo morto che non ha trovato, e non si rende conto che Gesรน la sta toccando preoccupandosi del suo dolore e di quellโassenza che non le dร tregua. Si trova ancora, Maria, nel tempo in cui la morte preme contro la vita e non dร occhi per vedere accanto chi si รจ amato.
Occhi aperti dalla Parola. Dio parla con la sposa! Molti padri della Chiesa hanno visto in questo incontro nel giardino tra il Risorto e Maria Maddalena i riflessi del rincorrersi dellโamato e dellโamata nel Cantico dei Cantici. Sarร lโessere chiamata per nome โ come sposa allโaltare โ che apre occhi e cuore di Maria, e le sue orecchie sono giร Chiesa che ascolta la parola del Signore. Quella parola speciale e personale, per ciascuno che solo se chiamato per nome si sente veramente discepolo del maestro.
E la parola della resurrezione giร libera il corpo, Maria non puรฒ trattenere (toccare) colui che lโha giร toccata e soccorsa nellโintimitร delle sue lacrime. Adesso รจ tempo di concedere al volto il sorriso di chi ha visto il Signore e al corpo la corsa dellโannuncio di Pasqua.
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Giuseppe Amalfa SJ

Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato
