Cosโรจ la bellezza? Domanda non da poco. ร quasi impossibile pretendere di darne una definizione universale, ma oggi sono invitato a coglierne alcuni aspetti.
Pietro dice: ยซรจ bello per noi essere (stare) quiยป. Lo stare di solito si relaziona con il benessereโฆ diciamo ยซsto beneยป. Ma nellโesperienza che fa Pietro lo stare รจ bello, come di fronte a un panorama mozzafiato, di quelli che vedi in cima a un monte dopo la fatica e il sudore della salita, o come di fronte a unโopera dโarte, dove stare โ fermarsi โ รจ unโesperienza โesteticaโ, ovvero qualcosa che sono capace di sentire.
In Pietro possiamo ritrovare la stanchezza della salita, quella del monte sul quale lโha condotto Gesรน, ma anche quella della sua vita che ha sempre bisogno di luoghi di riposo, dove lo stare si fa dolcemente bello.
E in Pietro possiamo ritrovare anche lo stupore di unโesperienza estetica, quel riuscire a contemplare nel corpo luminoso di Gesรน, quel maestro-compagno bello, a partire dallโoceano di quegli occhi che un giorno lo hanno chiamato, lo hanno scelto tra tanti facendogli lasciare le sue reti.
In Pietro la bellezza che vede diventa bellezza dello stare: vuole accamparsi, costruirsi un riparo che anticipi lโeterno e che fissi Cristo nel sole della sua gloria.
Mi chiedo ancora, con Pietro, cosโรจ la bellezza? ร scendere dal monte, dove non avrei mai pensato di salire, e essere pronto ad annunciare le vette che il cuore di un Dio trasfigurato dallโamore mi ha fatto toccare.
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Giuseppe Amalfa SJ

Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato
