Osservando questa scena, vedo le persone, qui i farisei, ascolto quel che dicono o possono dire, ne osservo le espressioni e i gesti. Sento i toni della voce, sempre piรน aspri, e contemplo Gesรน, come rende testimonianza al Padre fino alla fine, con mansuetudine e fermezza. ร al termine della sua missione, e qui si gioca tutto quanto nella sua vita ha voluto dire e fare.
Cโรจ chi morirร nei suoi peccati, cioรจ rimarrร chiuso nella sua indisponibilitร ad accogliere la parola di Gesรน, perchรฉ pensa di saperla giร , o di non avere bisogno di conoscerla ancora, oppure, semplicemente, perchรฉ crede non sia vera e Gesรน sia un mentitore; e ci sono invece molti, che ยซcredettero in luiยป, e riconoscono che in quello che Gesรน dice, fa, e, piรน profondamente, รจ, si rivela Dio stesso, il Padre. Non esiste una terza via: ogni uomo in questo mondo รจ in una o in unโaltra di queste due categorie, non รจ possibile una via di mezzo.
Quando Gesรน sarร innalzato sulla croce, capiremo chi รจ Dio, che in ebraico si dice appunto โio sonoโ, essendo questo il Nome rivelato a Mosรจ nel roveto ardente. Il Nome che non puรฒ essere detto, poichรฉ โnon nominerai il Nome di Dio invanoโ, in Gesรน si fa dicibile: Dio รจ Gesรน, che significa โDio salvaโ. Il volto che non puรฒ essere visibile allโuomo, si rivela sulla croce, dove diviene, secondo Isaia, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, una maschera di sangue. Dio si rivela nella sconfitta, nel rifiuto, nella sua uccisione violenta da parte degli uomini: lรฌ รจ la sua gloria.
Chiediamo a Dio nostro Signore la grazia della perpetua memoria della sua passione. Quel fianco trafitto diventi per me come un segno sul mio braccio e sulla mia mano, una lente sulle mie pupille, per vedere ogni cosa attraverso di Lui: chiedo di correre con perseveranza nella fede, avendo sempre davanti ai miei occhi Gesรน Cristo, Gesรน crocifisso.
Ottavio De Bertolis SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato



