A volte accade di camminare nel buio, che รจ anche la nebbia che ci portiamo nel cuore, il disorientamento o la paura, il senso di inadeguatezza o quello di incapacitร . Si รจ come ciechi. Ma Dio, che รจ โlampada ai nostri passiโ ed รจ โil pastore che ci guida per valli oscureโ, รจ con noi.
Ciรฒ che avviene in questa pagina รจ il frutto di un cammino e di un dialogo. ร un episodio che freme di energia e di slancio, che descrive continui spostamenti. In due versetti ci sono 4 verbi di moto (allontanarsi, seguire, entrare, avvicinarsi), che scandiscono un percorso e le sue tappe. I ciechi camminano con e dietro al Signore.
E lungo questo itinerario si instaura un dialogo fitto, composto di slanci e domande, reciproche, rispettose, piene di fiducia. Parlare con il Signore รจ il dono che contiene la Grazia di vedere a noi stessi e al mondo con i suoi occhi e la sua sensibilitร .
La guarigione della vista รจ il segno del Regno che viene, nel quale gli zoppi cammineranno, i sordi udranno, i ciechi vedranno e ogni lacrima sarร asciugata. Il racconto che abbiamo tra le mani non รจ tanto il miracolo della guarigione degli occhi, quanto piรน profondamente lโannuncio del tempo nuovo che si sta realizzando, che sta facendo il suo ingresso nel mondo e nella storia.
Grazie al Regno che viene, la speranza torna ad abitare i nostri cuori, la nebbia si dirada, perchรฉ nello spazio di Dio non contano le nostre capacitร , piccole, grandi o eccezionali, ma la Sua presenza che opera ed agisce, solo che si entri in dialogo con Lui.
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Nella nebbia di questi giorni appesantiti dalla paura della malattia e dallโangoscia del lockdown e della distanza che si frappone fra noi e le persone che ci sono care, quanto รจ importante parlare con il Signore di quel che portiamo nel cuore!
Diego Mattei SJ

Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato
