Immaginiamoci per un momento come strumenti musicali, un pianoforte al centro di unโorchestra. Suoniamo la nostra miglior melodia, senza fermarci, neanche un secondo di pausa per far accordare al nostro suono gli altri strumenti intorno a noi. Alcuni di essi smetterebbero di suonare, altri si sposterebbero e comincerebbero a suonare una loro melodia. Che confusione si creerebbe in sala!
Di per sรฉ, noi esseri umani spesso amiamo essere al centro dellโattenzione. Talvolta soffriamo di manie di protagonismo, magari sul lavoro, allโuniversitร o nelle relazioni interpersonali che intrecciamo. Sembra quasi che non riusciamo piรน a stare in quella sedia vuota in ultima fila, ad attendere che qualcuno ci dica: โVieni avanti, il tuo posto รจ qui, di fianco a me!โ. Viviamo nella continua ansia di essere qualcuno, di avere un valore solo quando veniamo elogiati e riusciamo a conquistare il centro della scena.
Ma se dovessimo scoprire, alla fine delle nostre vite, che il vero centro della scena era dietro le quinte?
Il Signore ci porta a riflettere sul senso profondo dellโumiltร , di quanto essa sia la scelta piรน impopolare giusta per saper stare nel silenzio dellโattesa, per ascoltare e ascoltarsi, e accordarsi con lโarmonia piรน profonda di Dio e della Natura, sua ancella.
Ester Cozzolino
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Rete Loyola (Bologna)

Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato



