Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 3 Giugno 2022

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Sei Risorto, sei tornato da noi come avevi promesso, hai esaudito ogni nostro desiderio e ci hai colmato di gioia. Eppure i miei occhi sfuggono il tuo sguardo, la felicità è sgualcita dal ricordo del mio tradimento: ti ho rinnegato tante volte, ti ho lasciato nel momento del bisogno e non penso di essere all’altezza di stare qui a guardare questo miracolo

E allora tu metti il dito nella piaga e mi chiedi se ti amo di quell’agape, quell’amore incondizionato che hai dimostrato verso di noi. E non posso rispondere di sì, so che il mio amore è imperfetto, è philia, un volersi bene, un’amicizia profonda ma meno forte della tua. Penso di averti deluso, ma tu mi dici di pascere i tuoi agnelli, di prendermi cura delle persone che incontro. Ma ne sarò davvero degno?

Me lo ripeti un’altra volta, e di nuovo devo risponderti che non sono in grado di amare come ami tu. Ma mi ripeti le stesse indicazioni. Alla terza volta, ecco che cambi le parole: stavolta mi chiedi se ti voglio bene, se provo philia verso di te. Mi addolora che tu ti sia dovuto abbassare ai miei limiti, ma stavolta posso risponderti di sì, lo sai che ti voglio bene. E all’improvviso è come se il gallo cantasse di nuovo: ho capito, il mio amore ti basta.

Non devo aspettare di diventare perfetto come te, o non mi metterei mai in cammino. Posso cominciare già oggi, con le mie poche forze, con i miei limiti e i miei peccati, ad amare le persone che incontro ogni giorno. Non so fare miracoli, ma posso dire a tutti che ti voglio bene. E forse, quando avrò praticato abbastanza l’arte di amare, saprò veramente farmi guidare solo dai tuoi desideri e non dai miei. E amarti più di tutto il resto.


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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato