Io non lo conoscevo, dice Giovanni. Il primo a credere e testimoniare, a capire che non era lui la luce, ma poteva parlare della luce. Chissà cosa ha visto esattamente, come ha capito che lo Spirito era con quel nazareno enigmatico e mite.
È quello a cui siamo stati chiamati tutti i cristiani dopotutto: conoscerlo, o riconoscerlo, all’interno della nostra vita, in luoghi e spazi in cui non l’avevamo mai visto, dove non c’eravamo resi conto che, in realtà , c’era sempre stato.
Sono istanti effimeri, che però rimangono impressi nella memoria del cuore. Quei momenti che sembra che tu sia stato chiamato a vedere, e che rimangono a volte come un piccolo segreto fra te e lo Spirito, cose che accadono o si manifestano di cui solo tu potevi capire l’importanza per la tua vita.
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E sembra un riconoscersi reciproco, uno scambio di sorrisi veloce durante la giornata impegnativa, fra te e la realtà , donata e costruita in questo modo da chi era prima di te.
Gloria Ruvolo
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato