Tutto mi soffia contro, Signore. La mia barca รจ fragile, la prua si alza sempre piรน in alto, quasi vola: acqua e cielo si stanno mescolando, i confini si allentano, tutto si confonde. Ho il cuore in gola, spinto da un vento contrario che invece di accompagnarmi con delicatezza mi si avventa contro con violenza, piรน solido di un muro, piรน tagliente di una lamaโฆ Un vento respingente che non รจ la brezza leggera in cui ti palesi quando mi accarezzi il viso e mi ricordi la tua presenza, sussurrando il mio nome. Questo vento non sei tu, tenta di separarmi da te.
Ma tu mi chiami. ยซVieni!ยป, dici. Chiami proprio me e in quellโistante ritrovo la forza nelle gambe. Un passo, un altro: venire da te รจ semplice. Non importa quanto impossibile sia la strada, io vengo. Perchรฉ anche lโacqua รจ strada, se deve accompagnarmi a te. Parto e il mio coraggio spaventa le onde, che si fanno piรน alte. Ho paura. Per un attimo dimentico la mia meta e comincio ad affondare. Sono sola in mezzo al mare, sola in mezzo al mareโฆ
Non sono sola: sto venendo da te, che mi aspetti con la mano tesa. La mia mano tocca la tua, il vento cessa. Nulla puรฒ staccarmi da te. Ti tocco e mi guarisci: nessuna ferita puรฒ piรน frenare il mio cuore. Anche se ho paura, anche se penso di non essere forte abbastanzaโฆ รจ la meta a creare la strada.
Verena M.

- Pubblicitร -
Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato



