Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 28 Luglio 2022

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Lโ€™immagine del Regno dei cieli come una battuta di pesca riporta un concetto che suona astratto come quello del Regno su un piano di realtร , di esperienza quotidiana. Come fa il pescatore a sapere quali sono i pesci buoni e i pesci cattivi tra tutti quelli che prende? รˆ lสผesperienza della pesca. Sicuramente quando era un giovane pescatore avrร  ascoltato i suoi maestri di pesca piรน anziani che sapevano cosa tenere e cosa lasciare e avrร  fatto tesoro della loro esperienza. A questa avrร  aggiunto la sua esperienza personale: ne ha mangiato qualcuno e non gli รจ piaciuto, o addirittura gli ha fatto male, mentre altri erano buoni. Avrร  quindi lasciato i primi e continuato a tenere gli altri.

Noi sappiamo cosa รจ bene e cosa รจ male attraverso la nostra esperienza: รจ sperimentando le cose che il mondo mi mette davanti che capisco cosa fa bene alla mia vita e a quella degli altri e cosa no. Costruire il Regno di Dio quindi vuole dire anche saper accogliere ciรฒ che รจ buono e rifiutare ciรฒ che รจ cattivo โ€“ per me e per chi รจ intorno a me.

Sembra una cosa scontata, ma se guardiamo alle nostre giornate ci accorgiamo che non lo รจ: molto spesso teniamo nelle nostre vite cose che non sono buone e lasciamo andare cose che sono buone. La paura di lasciare consuetudini, situazioni di comodo, piccoli guadagni, la speranza che le cose cambino da sole (e non lo faranno), ci tengono in situazioni che ci avvelenano lentamente. Sentiamo sulla nostra pelle che qualcosa ci fa male, ma non lo allontaniamo. Nello stesso tempo allontaniamo quello che ci fa bene, magari con il dolore di sentire che non รจ piรน nella nostra vita.

Il Regno di Dio non รจ solo un luogo dello Spirito che ci attende nellโ€™aldilร , ma un momento in cui posso vivere ora se ho il coraggio di dire dei sรฌ e dei no.

Leonardo Vezzani SJ

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato