A brevissima distanza dal Natale, una scena che non ci aspetteremmo di trovare in questo periodo. Sembra quasi fuori luogo. Eppure รจ tra la Nativitร e la Resurrezione che si svolge la vita di Gesรน โ e questa stranezza ci permette di dire una cosa importante: la salvezza il Signore ce la porta attraverso la sua vita.
A volte ci rifugiamo nella dolcezza del bambino Gesรน e ci lasciamo sfuggire la vita di scelte difficili e di fatiche che dovrร affrontare. Altre volte invece pensiamo che siamo stati salvati solo dalla sua morte, pensando sotto sotto che se non cโรจ sofferenza non cโรจ salvezza โ dimenticandoci che il Signore vuole misericordia, non sacrificio.
La salvezza non si riceve perchรฉ ci sia stato un episodio in particolare, Gesรน non รจ un mago che fa apparire cose che un attimo prima non cโerano. No, la salvezza รจ lโincontro con il Vivente che salva: รจ il sentirsi guardati da Qualcuno che mi vede come una meraviglia stupenda.
Lโinsistenza della Chiesa sulla meditazione della Scrittura punta proprio sulla necessitร di sentire che quello che Gesรน comunicava a chi incontrava รจ vero anche oggi per ognuno di noi.
Certo, ci sono eventi della sua vita in cui questa salvezza si comunica con piรน forza, ma ogni gesto di Gesรน รจ espressione del suo desiderio di salvezza: anche nelle cose piรน banali, come il passare il sale a tavola, Gesรน comunica lo stesso messaggio che passa con forza dalla Nativitร e dalla Resurrezione: โnon temere, sei salvato!โ.
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Leonardo Vezzani SJ

Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato
