Gesรน si trova nella sinagoga a insegnare in giorno di sabato. Lรฌ cโรจ anche una donna, รจ curva e uno spirito le impedisce di stare dritta. Lโinfermitร non รจ solamente fisica: la tiene costretta in una postura che le impedisce di guardare verso lโalto; รจ piegata verso terra ed รจ ripiegata e concentrata tutta su se stessa. Sembra essere impassibile, abituata ormai a stare cosรฌ, non ha nome, รจ ferma. Gesรน in mezzo alla folla la vede e la chiama a sรฉ.
A volte siamo talmente concentrati su noi stessi, sulle nostre difficoltร , sofferenze o paure, che forse ci dimentichiamo che il Signore ci guarda e cosรฌ anche noi diventiamo curvi e non riusciamo a guardare verso lโalto e a glorificare e ringraziare Dio per la vita che ci dona tutti i giorni. ยซLa chiama a sรฉยป: รจ molto bella lโumiltร della donna che, nella sua infermitร , va verso Gesรน, accoglie il suo sguardo e si lascia liberare dalla malattia e glorifica Dio.
Il capo della sinagoga si sdegna per quello che fa Gesรน e si rivolge alla folla. Lui, al contrario della donna, non accoglie lo sguardo del Signore, non cerca lโincontro con lui, non vede la salvezza e non glorifica Dio; rimane chiuso in se stesso e nellโosservanza pedissequa della legge.
Gesรน gli risponde con un esempio molto pratico, e attraverso esso ridร significato allo Shabbat. Il sabato รจ infatti il giorno in cui gli ebrei ricordano di essere stati liberati dalla schiavitรน dellโEgitto, il giorno in cui slegano il bue o lโasino dalla mangiatoia per farli abbeverare e allora quale giorno migliore di questo per liberare una donna da una morsa tanto stretta da tenerla inferma da diciotto anni? Nel giorno di sabato lโuomo si ferma, cessano tutte le sue attivitร . ร Dio ad agire, รจ Dio che attraverso il suo sguardo salva.
Pietre Vive (Roma)
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato
