Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 26 Agosto 2019

Si può correre il rischio di pensare alla preghiera come a uno scambio di favori: noi facciamo le nostre preghiere per bene, in cambio Dio fa accadere quello che vogliamo. Magari per aumentare l’efficacia offriamo anche qualcos’altro. «Fai in modo che succeda questo, e io in cambio farò questo». O ancora: «se succede questo, io in cambio diventerò più così».

È un atteggiamento rischioso, Gesù infatti chiama “guide cieche” coloro che consigliano di comportarsi in questo modo. Come se fosse l’offerta messa sull’altare a determinare l’esito della preghiera, quando invece il protagonista della preghiera non è certo l’offerta, ma l’altare.

Qualunque cosa venga dalla preghiera ha come fine la nostra felicità. Se le cose non vanno come vogliamo, non è certo perché non abbiamo pregato abbastanza, ma magari solo perché il Signore sa meglio di tutti che cosa è veramente buono per noi. E di certo non ci chiede di cambiare quello che siamo in cambio di un favore.

Non dobbiamo scordarci che Dio ci ama, e ci ama incondizionatamente, proprio così come siamo adesso. E proprio per questo Lui vuole agire per il nostro bene senza chiedere nulla in cambio. La preghiera ci cambierà soltanto se anche quel cambiamento è per il nostro bene.

Pietre Vive (Roma)

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato

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Guai a voi, guide cieche.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 23, 13-22

In quel tempo, Gesù parlò dicendo:
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi.
Guai a voi, guide cieche, che dite: “Se uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l’oro del tempio, resta obbligato”. Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l’oro o il tempio che rende sacro l’oro? E dite ancora: “Se uno giura per l’altare, non conta nulla; se invece uno giura per l’offerta che vi sta sopra, resta obbligato”. Ciechi! Che cosa è più grande: l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso».

Parola del Signore

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