La casa: il luogo da cui partiamo per affrontare le nostre giornate, il luogo in cui torniamo stanchi dalle nostre avventure, il luogo in cui ci rifugiamo per riposarci e trovare pace. La casa diventa allora non solo il luogo fisico in cui abitare, ma anche tutti quegli spazi dove la nostra vita si ristora, dove trova le energie per ripartire, dove sa che sarร accolta quando deve ritornare.
Spazi di cui abbiamo un bisogno primario, proprio come quello di una casa, e che a volte capita invece di trascurare presi dalla frenesia delle cose da fare, da finire, da sistemare. Anche i momenti piรน sacri diventano allora luoghi di compravendita, di produzione, di mercanzia: tutto รจ subordinato alla logica della produzione e del consumo, di un mercato perenne che ci chiede di avere di piรน, di fare di piรน, di valere di piรน, anzichรฉ di essere.
Per Gesรน quel luogo coincide con il tempio, il luogo della preghiera: รจ da lรฌ che parte la vita, e da lรฌ che la vita trova il suo senso e la sua forza, e tutto ciรฒ non ha prezzo. Gesรน viene allora a insegnare nel tempio, anche se รจ assediato dai mercanti, anche se vogliono mettere a tacere le sue parole e farlo morire; lui continua a parlare al tempio dei nostri cuori a prescindere da tutto questo, ogni volta che vorremmo tornarci.
Caterina Rapini

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 19, 45-48
In quel tempo, Gesรน, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: ยซSta scritto: “La mia casa sarร casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un covo di ladriยป.
Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e cosรฌ anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perchรฉ tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nellโascoltarlo.
Parola del Signore
