Maria fronteggia un viaggio piuttosto lungo per incontrare la cugina Elisabetta, anche lei immersa nellโesperienza della gravidanza. Insieme, le due donne celebrano la voglia di vivere, cantano la contentezza, ringraziando il Signore che si fa prossimo, che risponde.
Tra me e lโaccoglienza della gioia intercorre un viaggio da intraprendere. Gioire non รจ un fatto scontato. Nel momento in cui la mano della gioia bussa delicatamente alla mia porta, potrebbero intervenire delle voci, imbracciando lโintenzione di dissuadermi dallโaprire. Quelle voci magari sono ragionevoli, porgono delle buone motivazioni, argomentano con efficacia insindacabile, magari sono abituali, familiari, abitano lโedificio della mia esistenza, appartengono al bagaglio della mia storia.
Avviene allora che sperimento di essere presso un bivio: o continuo ad ascoltare le solide solite voci che da un passato continuano a condizionare il presente e il futuro oppure mi alzo, diserto la comoda poltrona del giร -detto e mi dono la possibilitร di sperimentare la resa alla nuova gioia, decido di aprire la porta alla novitร che viene dallโesterno della dimora.
Carmine Carano SJ

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato



