Volere e non potere. ร la situazione di scribi e farisei, che vogliono ma non possono. E vogliono ma non possono perchรฉ chiedono male. Non sanno volere. Non sanno leggere dentro se stessi. Si puรฒ incontrare il Signore e sprecare la preziositร di tale incontro, e tutto perchรฉ non ci si conosce, si sbaglia di segno quanto si desidera veramente. E non conoscendo se stessi, scribi e farisei mostrano anche di non conoscere Dio, che per loro รจ il Dio dei segni, della manifesta potenza.
Ma i segni del Dio di Gesรน, del Dio che รจ Gesรน, sono contro-segni, segni di contraddizione. Un unico segno indica Gesรน-Dio: la croce, la Passione. Prima di chiedere ai suoi di โrinnegare se stessi e prendere la propria croce e seguirloโ, Gesรน ha, in certo modo, rinnegato se stesso, detto no alla sua divinitร , e ce lโha mostrata nellโabbassamento piรน radicale, nellโannichilimento, nel suo contrario. Contrario almeno rispetto ai nostri canoni.
Ma Gesรน non รจ contrario a se stesso, รจ fedele a Ciรฒ e a Chi รจ. Gesรน accoglie fino in fondo le conseguenze del suo proprio modo di essere Figlio di Dio. Dal segno della Passione e della Croce, ancora oggi Gesรน invita a saper guardare a Colui che hanno trafitto, come gli ebrei hanno saputo guardare il serpente nel deserto e sono stati salvati. E trafitti a nostra volta da questa santa vista possiamo accogliere questo amore traboccante e cambiare ciรฒ che in noi non รจ vita.
Michele Papaluca SJ

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato
