Il coraggio di Maria di restare lรฌ dove non puรฒ che far male. Lโamore ostinato di chi non scappa altrove a cercare surrogati di consolazione, come fanno quasi tutti. Il coraggio di piangere, fino alla fine. Intravedere tra le cortine delle lacrime una luce, intuire una voce nuova รจ una grazia che profuma di incoscienza. La stessa smisurata incoscienza del suo Signore?
Il mistero della sua presenza discreta. Onnipotente nel non forzare la libertร , nellโaccompagnare con amore. Voltandomi, era giร lรฌ. Da quanto รจ arrivato? Da quanto mi aspetta pazientemente? Da quanto le sue labbra sussurrano il mio nome? Cosa riconosco adesso?
Oltre le lacrime, oltre lโemozione, la chiamata a danzare insieme con lui movimenti che ci fanno un solo corpo, con i fratelli e le sorelle, con il Padre. Mondo nuovo in Cristo, pieno di matti che non si possono trattenere, disposti a osare subito un primo passo perchรฉ abbiamo visto il Signore.
Matteo Suffritti SJ

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato



