Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 18 Maggio 2022

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Potare un albero fa male. Procura dispiacere a chi pota, che vede una pianta dapprima rigogliosa e poi spoglia, con i rami troncati. Provoca dolore alla pianta, che perde un pezzo di se stessa. Potare, perรฒ, significa prendersi cura, dare alla pianta una crescita armoniosa e un frutto piรน abbondante. Solo guardando al frutto atteso, o alla bellezza guadagnata, possiamo accettare la perdita della potatura.

Mediante la potatura, il contadino e il giardiniere impediscono che una pianta si sviluppi troppo nella direzione dellโ€™altezza, conferendole, invece, una forma piรน rotonda.

Tante persone agiscono cosรฌ con noi, inviando dei segnali per dirci di non continuare a crescere solo nella direzione a noi piรน congeniale. Ci chiedono di ridere dei nostri schemi, quando questi diventano troppo rigidi, di creare, invece, un ordine e un programma quando lasciamo tutto allโ€™ultimo minuto; ci richiamano al silenzio quando parliamo sempre, e ci invitano a parlare quando ci chiudiamo in noi stessi. Tante persone, educatori, amici, e, in modo del tutto particolare, i familiari faticano perchรฉ la nostra vita porti piรน frutto e sia piรน equilibrata. Se solo una volta tanto li ascoltassimo! Per ascoltarli abbiamo bisogno di fare nostra la loro fiducia.

Abbiamo bisogno di guardare al paziente lavoro dellโ€™agricoltore.

Stefano Corticelli SJ

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato