500 anni, tra 3 giorni: che emozione! Stiamo per festeggiare il ferimento di santโIgnazio a Pamplona, 500 anni fa. Festeggiare un ferimento, siamo matti? Abbiamo, invece, una ragione valida. Sappiamo che senza quella palla di bombarda non ci sarebbero nรฉ CVX, nรฉ MEG, nรฉ la Rete Loyola, nรฉ Get Up and Walkโฆ
Cโรจ di piรน. La nostra fede passa per quella ferita.
Che cosa รจ successo?
Conoscevamo molte cose di Gesรน. Avevamo sentito parlare della sua bontร verso tutti, delle sua compassione, dei suoi comandamenti. Lo conoscevamo, per cosรฌ dire, dallโesterno, fino a quando siamo stati feriti. Ci siamo scoperti deboli. Come Ignazio, che non sapeva se e quando avrebbe potuto di nuovo tornare in sella, a combattere, a dimostrare la sua lealtร e il suo valore.
Ci siamo scoperti deboli, come i primi discepoli, che erano sicuri di stare accanto a Gesรน sino alla fine, e, invece, lo hanno lasciato solo. Non รจ affatto facile scoprirsi deboli. Scatta un senso di delusione, di amarezza, di vuoto.
Eppure la fede deve fare i conti con questa realtร . Puรฒ perdersi, perchรฉ ci sentiamo abbandonati, magari giustamente abbandonati, perchรฉ รจ quello che abbiamo fatto prima noi. Puรฒ anche rafforzarsi. Dopo del tempo, dopo tanto sbattere la testa contro il muro, avvertiamo che il Signore ci conosce, sa tutto, non si scandalizza dei nostri errori, o del nostro errare. Al contrario, ci dร pace.
Allora tutto prende senso. Ciรฒ che sapevamo appare vero. La bontร di Gesรน verso tutti. Lo credo, se tratta con bontร una persona ingrata come me. La sua compassione, ne ho la prova: egli mi dร pace. I suoi comandamenti sono tanti, ma ora ne sento uno: โabbiate coraggioโ.
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E allora quel coraggio, che Gesรน ci chiede e, insieme, ci dร , prendiamolo tra le mani. Egli ha vinto il mondo. Vinciamo anche noi insieme a lui.
Stefano Corticelli SJ

Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato



