ยซTu scendi dalle stelleยป cantiamo con grande stupore la notte di Natale. Ci lasciamo trasportare dal mistero di quellโabbassamento per cui il Dio del Cielo si รจ fatto bambino in una grotta al freddo e al gelo. Lo stupore alimentato dalle bellissime parole del canto non si ferme ad esse, ma si estende a tutta la vita di Colui che ora vediamo nella mangiatoia, tra la Madonna e san Giuseppe.
Egli รจ stato chiamato, un poโ come se fosse il suo cognome, โfiglio di Giuseppeโ, e โfiglio di Davideโ. Gesรน, crescendo, deve essersi confrontato con la storia degli uomini e delle donne che lo hanno preceduto. Egli deve aver ammirato la loro fedeltร al Dio dellโAlleanza, fedeltร che non รจ venuto meno nei tempi bui come la deportazione in Babilonia. Un giorno o lโaltro, Gesรน deve aver imparato a fare i conti anche con le ombre di questa storia. ยซDavide โ il re Davide tanto amato โ generรฒ Salomone da quella che era stata la moglie di Uriaยป.
Anche noi, che desideriamo accogliere Dio nel nostro cuore, siamo chiamati ad andare indietro, alle nostre origini, riprendendo lโalbum di famiglia. In questa storia di generositร e di debolezza, in questa storia che รจ la mia, Dio viene a nascere.
Avvenimenti che una volta mi sembravano di poca importanza, aneddoti uditi raccontare dalla nonna, il lavoro, le feste, le nascite, cosรฌ come i fatti piรน dolorosi, acquistano il valore di una storia sacra. Dio la abita. Benedette le mie radici.
Stefano Corticelli SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato
